PAESE CHE VAI GENTE CHE INCONTRI – TERZA TAPPA / 2 – Gandino pumpùs e la Basilica “più bella del mondo”: “I gandinesi sono sempre stati eleganti e con uno spiccato senso estetico”

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Il sole è caldo ma all’interno del Bar Sport di Gandino si sta meglio. Il bar è affollato e non c’è un tavolo libero. Soprattutto uomini over sessanta che giocano a carte, serviti con velocità e sorrisi dal proprietario del bar, un giovane di Peia, Alessandro Terzi.  “Sono soddisfatto del lavoro, prima avevo un locale a Bergamo, poi ho partecipato al bando ed eccomi qui. Non è stato facile all’inizio, la mentalità non è certo quella aperta del capoluogo, le proposte sia di menù che di eventi ho dovuto dosarle piano piano. Il posto è bello, forse andrebbe sistemato il campo da tennis che è un po’ datato, ha quindici anni”. Altra gente occupa i tavoli e Alessandro non ha più respiro. Mi siedo con tre belle signore in pausa mercato. La prima mi dice che la sua mamma veniva da Ardesio e spesso ci torna a trovare amiche e parenti. “Ad Ardesio sono più socievoli, qui cosa vuole, siamo l’ultimo paese della valle e come tutti i paesi che non hanno sbocco, per tradizione si isolano un po’ dal resto del mondo e poi c’è più individualismo, diciamo”. Un esempio? “Qui le famiglie vivono meno in comunità rispetto ad Ardesio, mi ricordo di una mia zia sola che quando è stata malata ha avuto attorno tutto il paese che si avvicendava ad aiutarla, qui questo non l’ho mai visto, forse c’è anche più riservatezza meno voglia di condividere gioie e dolori” .“Sono più snob anche, più scior, forse chi sta peggio si aiuta di più, non saprei”, mi confida un’altra signora, anche lei viene da Peia. Le altre due amiche annuiscono vistosamente….

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