Palomino positivo al doping: cosa rischia?

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Il difensore dell’Atalanta Palomino è stato trovato positivo ad una sostanza vietata, il Clostebol Metabolita, durante un controllo antidoping effettuato a sorpresa all’inizio del mese di luglio e sospeso dalla Nado Italia in via cautelare, così come ha comunicato la società.

Gli viene contestata la violazione di due articoli del Codice Sportivo Antidoping: il 2.1, che riguarda la presenza nel campione biologico di una sostanza proibita o dei suoi metaboliti o markers e il 2.2, che riguarda l’uso o tentato uso da parte di un atleta di una sostanza o di un metodo proibiti.

La negligenza nell’utilizzo sarà determinante per capire quale sarà la sanzione. Nel caso in cui Nado Italia sia in grado di dimostrare che la violazione è intenzionale, la pena massima prevista è di quattro anni, anche se bisognerà considerare diversi parametri. Nella situazione specifica del difensore il Clostebol può essere utilizzato all’interno di creme cicatrizzanti: è quindi da capire se la sostanza è stata assunta per scopo terapeutico, visto che per i calciatori stranieri la Nado deve confrontarsi direttamente con la Fifa su eventuali prescrizioni. L’intenzionalità o meno sarà comunque determinante, ma considerando i precedenti e le eventuali richieste della Procura Antidoping l’argentino rischia almeno 9 mesi di stop.

Ora Palomino ha tre giorni per chiedere le controanalisi e chiarire la situazione.

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