PARRE – Angelo Nava: “Vivo da solo ma non mi sento solo, la mia famiglia ora è tutto il paese”

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Due storie di anziani della nostra zona. Due storie diverse. Due facce della stessa medaglia, quella dell’essere anziano ma vissute in modo diverso. Battista di Endine che è solo e si sente solo, Angelo di Parre che è solo ma non si sente solo, perché la sua famiglia ora è il paese, che lo aiuta, lo invita, lo va a trovare, sta con lui. Ecco, la vecchiaia cambia non a seconda di chi la vive, ma a seconda di chi ci sta attorno. Ricordiamocelo. Perché se ci va bene, prima o poi diventeremo tutti vecchi. 

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Pensionato, 74 anni, Angelo Nava lo puoi incontrare facilmente in giro per il paese: saluta tutti e tutti lo salutano, ti chiede se hai voglia di un caffè, sorride sempre, si interessa di tutto quanto succede in giro e se c’è qualcosa da fare per dare una mano non si tira mai indietro: “Mi piace anche leggere, serve anche a tenere allenata la mente, vado spesso in Biblioteca, ma mi piace soprattutto stare con la gente e intrufolarmi nella miriade di associazioni di volontariato che ci sono qui. Non riuscirei a starmene fermo tutto il giorno in casa, e quando ci torno la sera voglio poter dire a me stesso:-Beh, qualcosa di buono l’hai combinata anche oggi, adesso puoi andare a dormire tranquillo”. Angelo non si è mai sposato, ha alle spalle un passato da operaio alla Fonderia Gandossi, in bassa Valle, e  15 anni di convivenza, una storia finita da qualche anno; da allora si è stabilito a Parre, dove già contava molti amici e conoscenti anche perché fino alla pensione ha avuto un ruolo importante come allenatore di atletica leggera: “Ero sempre in giro per questo motivo, da giovane facevo atletica anch’io,  correvo per l’esercito a Roma dov’ero militare; poi ho cominciato ad allenare i ragazzi e le ragazze dei nostri paesi, soprattutto quelli che si dedicavano al mezzo fondo: i migliori di loro li accompagnavo annualmente a Roma per partecipare come provincia di Bergamo ai Giochi della Gioventù: una grande responsabilità ma anche tante soddisfazioni, soprattutto da parte delle ragazze – che secondo me hanno una marcia in più perché in quello che fanno ci mettono l’anima – ma anche da parte dei loro genitori che mi davano fiducia. Lavoravo soprattutto di notte, in fonderia, e così di giorno ero sempre in giro per gli allenamenti e le gare”. Ma proprio a pochi mesi dalla pensione Angelo ha un grave incidente sul lavoro: “Mi è caduta su un piede una colata di acciaio da 16000 gradi, come la lava di un vulcano…Praticamente mi ha bruciato un piede e da allora zoppico….”. Nemmeno l’infarto subito 6 anni fa riesce a fermarlo: “Tornavo da Gromo in auto e fortunatamente sono stato soccorso subito e portato con la Croce Rossa a Bergamo dove mi hanno operato: sono stato fortunato, è stato quasi un miracolo, i medici dicevano che qualora avessi tardato di mezz’ora ad arrivare in ospedale sarei sicuramente morto”. Ora Angelo fa parte del Gruppo di volontari che ogni domenica porta a Messa a Piario i disabili del Centro di Groppino e che anche durante la settimana li accompagna a fare passeggiate, gite e ‘pizzate’…

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