Da Padova a Parre. Di corsa. Insieme. In una staffetta che coinvolge anime e cuori prima ancora delle gambe. A Parre anche quest’anno l’anno pastorale inizia così. Con un’impresa sportiva che cambia punto di partenza ma ha sempre lo stesso traguardo, l’oratorio che si anima per la festa di inizio anno e si prepara a dare vita a tutte le attività.
È una tradizione che si ripete da 11 anni, che non si era fermata nemmeno lo scorso anno, pur dovendosi adattare a una forma ridimensionata a causa della pandemia. Nel 2011 i corridori parresi erano partiti da Torino, nel 2012 da Assisi, nel 2013 da Roma, nel 2014 dal Piz Boè, nel 2015 da Loreto, nel 2016 da Monte Argentario, nel 2017 da San Patrignano, nel 2018 da Redipuglia, nel 2019 da L’Aquila e lo scorso anno ‘solo’ da Sotto il Monte.
Venerdì 1° ottobre, nel primo pomeriggio, 24 corridori, accompagnati da 9 autisti, 9 aiutanti della logistica e 2 dell’assistenza, sono partiti da Padova.
“Il punto di partenza è stato l’abbazia di San Giustina – racconta il parroco don Armando Carminati -, dove abbiamo ricevuto il saluto e la benedizione dell’abate don Giulio, che è molto legato a Parre perché è praticamente cresciuto qui: i suoi genitori avevano una casa e per tanti anni lui è venuto l’estate”.
280 km percorsi correndo a turni di giorno e di notte. Per un totale di una giornata e mezza. “Il percorso è stato diviso in due tappe: ogni pullmino correva due volte – racconta l’organizzatore Luca Castelli -. Da Padova siamo passati in una zona sopra Vicenza; siamo andati a Thiene e Schio, poi la salita al passo di Pian delle Fugazze, quindi Rovereto e Riva del Garda. Lì è iniziata della seconda tappa per tutti: abbiamo fatto la strada del Ponale, i laghi di Ledro e Idro, al passo Crocedomini la salita più tosta, poi siamo scesi a Breno e Lovere, risaliti a Clusone e alla fine lungo la ciclabile arrivati alla Selva”…
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