PARRE – INTERVISTA AL SINDACO – Danilo Cominelli: “Un anno che mi ha segnato. All’inizio le paure, ma Parre ha dimostrato di sapersi mobilitare, ho ricevuto chiamate emozionanti. Ora i progetti per municipio, area archeologica, scuole elementari e… la ripartenza dell’organizzazione delle manifestazioni”

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È alla guida del Comune di Parre dal 2014, ma un anno come quello appena concluso non l’aveva mai vissuto. La pandemia, i tanti morti, le restrizioni, la sofferenza economica e sociale. Ma dietro le difficoltà anche tanta generosità e operosità. In un intero paese che si è dato da fare, a capitanare la squadra c’è stato il suo primo cittadino, Danilo Cominelli. Che traccia un bilancio di fine anno dal sapore dolce amaro

È ovvio che la vita da sindaco è sempre impegnativa – inizia a raccontare -, per raggiungere i propri obiettivi bisogna metterci tutto l’impegno possibile, anche se va detto che tanti risultati vengono ottenuti grazie a tutto il gruppo amministrativo. Quest’anno è stato particolarmente difficile, seppure siamo riusciti a portare avanti le nostre linee programmatiche: l’emergenza sanitaria è stata un ostacolo non indifferente. A fronte di tutte le pressioni, è doveroso pensare ad intervenire nelle emergenze; quello che ti proponevi passa in secondo piano”.

Mesi in prima linea che segnano nel profondo. “Il coinvolgimento emotivo ha messo a dura prova me come tutta l’amministrazione. Esce ancora di più quando viene a mancare in maniera così drastica un numero importante di cittadini, tra cui molti volontari, molte persone che avevano un forte senso di appartenenza alla comunità. Nel ruolo istituzionale ti fai carico di drammi che vanno oltre la singola situazione. Bisogna tenere i nervi saldi e andare avanti, ma sicuramente rimarrò segnato per tutta la mia vita per quanto vissuto quest’anno”. Dietro la fascia tricolore c’è infatti un uomo. Marito, papà di tre figli, insegnante di matematica. “Quest’anno ho potuto riflettere su quanto sia importante avere una famiglia unita e un lavoro. La mia famiglia mi è sempre stata vicina, quest’anno ancor di più, e i nostri legami si sono rafforzati”.

I momenti più difficili, Cominelli, come i suoi colleghi sindaci li ha vissuti all’inizio dell’emergenza sanitaria. “Ho avuto, come tanti, la sensazione di sentirsi impotente rispetto al Covid. Ti senti spaventato a dover affrontare un periodo, che poi si è rivelato lungo, prestando attenzione alle esigenze dei singoli cittadini. All’inizio c’è stato proprio un momento in cui pensare: cosa posso fare io in questa situazione? I DPCM uscivano di continuo, bisognava rispondere alle persone senza sbagliare a fronte di decreti di difficile interpretazione. Ti sentivi con la spada di Damocle. Adesso auspico che adesso si possano stendere protocolli precisi, anche programmatici, non solo per l’emergenza, in modo che anche il sindaco o chi ha responsabilità in futuro possa agire in maniera più precisa”…

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