PEDRENGO – Viaggio a Pedrengo dove Alice e Mattia sarebbero stati uccisi dalla madre. La sindaca: “Quel giorno che abbiamo disseppellito Alice nel massimo riserbo…”

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Luca Mariani

«È un dramma nel drammaSimona D’Alba, la sindaca di Pedrengo, commenta così l’arresto di Monia Bortolotti accusata di aver ucciso nel 2021 la figlia Alice di quattro mesi e l’anno successivo il figlio Mattia che non aveva ancora compiuto due mesi di vita. «Ci aveva già colpito la morte di questi due piccoli bimbi. Era un fatto eccezionale, sia per dramma che per sfortuna. Ma si pensava fossero due morti bianche. Mai nessuno aveva ipotizzato altro. Perciò l’inchiesta prima e poi l’arresto ci hanno sconvolti tutti.»

La sindaca è nel suo Municipio. Solo gli occhi scuri spuntano dalla mascherina ffp2 bianca che indossa a causa del raffreddore: «Monia e il compagno Cristian Zorzi li ho conosciuti quando sono venuti qui in Comune per le solite pratiche burocratiche. Dopo la morte del secondo figlio» continua la prima cittadina pedrenghese: «ci hanno chiesto se avessero potuto seppellire insieme i due bambini. Noi abbiamo provato a concedere una deroga al regolamento comunale ma non siamo riusciti.»

Così adesso i due fratellini riposano entrambi al cimitero di Pedrengo. Alice ha la sua tomba in marmo bianco ricoperta di fiori e peluche. Mattia invece giace solo nel colombario, nella parte nuova del campo santo. Ai piedi del suo marmo venato di grigio tanti vasi di fiori colorati. Sopra una mensola con orsacchiotti e giocattoli da cui prendono il volo quattro farfalle bianche.

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Monia e Cristian e i loro due bimbi. Il pm: “Lei lucida e fredda”

La mattina di sabato 4 novembre 2023 Monia Bortolotti di 27 anni è stata arrestata dai carabinieri, nella sua casa di via Falcone e Borsellino a Pedrengo, dove viveva con il compagno Cristian Zorzi di 52 anni. L’accusa è di aver ucciso i suoi due figli: il 15 novembre 2021 Alice che aveva solo quattro mesi e il 25 ottobre 2022 Mattia che non aveva ancora compiuti i primi due mesi di vita. Secondo la procura di Bergamo le morti di Alice e Mattia sarebbero causate da “un’azione volontaria, che evidenziava l’obiettivo di causare la morte del bambino”. Secondo gli inquirenti il motivo dei due infanticidi sarebbe da trovare “nell’incapacità della madre di reggere alla frustrazione del pianto prolungato dei bambini”.

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