La comunità di Peia è in subbuglio per la paventata apertura di una fabbrica per la produzione di polistirolo nel cuore del paese. C’è timore per le conseguenze che una tale apertura avrebbe sull’ambiente e sulla salute dei cittadini, preoccupazione che travalica i confini comunali e che coinvolge anche i vicini paesi della Valgandino.
In questo subbuglio si sta plasmando un fronte “anti polistirolo”, che dalla minoranza guidata dall’ex sindaco Santo Marinoni si estende a molti cittadini comuni che non vogliono la temuta fabbrica. E, come annunciato dall’ex primo cittadino al nostro giornale (Araberara del 17 novembre), è partita una raccolta firme tra la popolazione.
“Abbiamo cominciato alla fine della scorsa settimana – spiega Marinoni – a raccogliere le firme tra i cittadini di Peia, che hanno diritto di sapere cosa entrerà in quel capannone”.
Tutta la polemica è infatti nata all’inizio dell’autunno attorno ad un capannone che sorge in pieno centro abitato (non lontano dalla scuola elementare e dalla farmacia del paese), gravato da vincolo paesaggistico-ambientale; è stato fatto un bonario accordo tra l’Amministrazione comunale e la proprietà per la realizzazione di un tratto di marciapiede e il Consiglio comunale ha poi approvato a maggioranza (con la contrarietà del gruppo di minoranza) la realizzazione di una cabina Enel…
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