PEIA – Il Comune annulla la convenzione 
con la scuola dell’infanzia parrocchiale: 
“Non è una questione di soldi, la qualità dell’offerta formativa non ha il consenso dei genitori”

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In merito al “Recesso dalla convenzione tra il Comune e la Parrocchia di Peia nella sua attività di Scuola dell’Infanzia paritaria ‘Santa Teresina del Bambin Gesù’” le polemiche fervono, in paese e sui social, dove alcuni cittadini dicono la loro esprimendo contrarietà e dissenso sulla decisione dell’Amministrazione. Contrarietà di cui si è fatta voce la Minoranza, che ha diffuso un volantino – a firma di Santo Marinoni, Giovanni Alberti e Angelo Lazzari – in cui si chiede “dov’è il futuro di Peia?”, perché “togliendo i contributi che venivano erogati al nostro asilo stiamo inconsciamente impoverendo il nostro paese e ci chiediamo se questo non sia solo il primo passo verso future chiusure come, ad esempio, quella della scuola elementare”. 

La Minoranza scrive anche di essersi trovata di fronte al fatto compiuto e di non avere potere per modificare la decisione dell’Amministrazione comunale. “Affermazione quantomeno curiosa – commenta la sindaca Silvia Bosio – visto che la Minoranza stessa non si è mai interessata della questione né tanto meno si è posta il problema della diminuzione progressiva dei bimbi frequentanti la Scuola dell’Infanzia… Quanto alla mia Amministrazione, sono anni che monitora attentamente la situazione, constatando con rammarico che tanti bambini scelgono di lasciare l’asilo di Peia e di andarsene altrove – dove la retta, tra l’altro, è maggiore – e chiedendosene il motivo. Che non è affatto di natura economica, come la Minoranza sostiene, ma bensì pedagogica, perché concerne la qualità dell’offerta formativa della scuola stessa, come già evidenziato nell’articolo pubblicato lo scorso dicembre sul notiziario Comunale, dove si auspicava che l’intera comunità educante si attivasse per un confronto risolutivo”. 

Una situazione alla quale, dopo aver cercato in tutti i modi un dialogo affinché i piccoli di Peia potessero avere le stesse opportunità formative che i loro pari hanno nelle altre scuole dell’infanzia del territorio, ora l’Amministrazione ha deciso di dire ‘basta’: “Finora il Comune è sempre intervenuto aiutando economicamente la scuola per evitare, appunto, che le famiglie portassero i loro figli fuori paese, incrementando i contributi nella speranza che la scuola si attivasse per risolvere le difficoltà che da tempo vengono segnalate. L’unica ‘colpa’ di questa Amministrazione è quella di essere stata troppo paziente e rispettosa poiché le difficoltà della scuola dell’Infanzia di Peia sono un problema ben noto, e non da oggi, a tutti gli addetti del settore: dall’Ufficio per la Pastorale Scolastica alla Madre generale delle Suore Orsoline, all’Adasm (Associazione degli Asili e Scuole Materne); ai quali ora l’Amministrazione Comunale chiede di assumersi le proprie responsabilità”.  

Un non meglio precisato “gruppo di genitori” che si definiscono “Cittadini Attivi di Peia” ma che “preferiscono restare anonimi per evitare qualsiasi tipo di ritorsioni” ha postato su facebook una “risposta” alla sindaca piuttosto piccata…

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