‘Firme false’. Scoppia lo scandalo a Peia. Ed è uno scandalo che rischia di travolgere tutto e tutti. “Durante la mia ordinaria attività di consigliere – attacca l’ex sindaco Santo Marinoni – sono venuto a conoscenza di falso in atto pubblico, con firme false apocrife”.
Un’accusa pesantissima che riguarda addirittura documenti di appalti pubblici: “Quando l’ho saputo – continua Marinoni – ho chiesto tutta la documentazione e penso che sia stato un mio dovere segnalare il tutto alle autorità competenti, alla Procura di Bergamo”. Da dove nascono queste irregolarità? “Chi è stato non lo so, è chiaro che arrivano dalla maggioranza. Mi vedo costretto a sporgere denuncia per evitare di essere accusato di complicità del merito o di voler avallare una futura reiterazione di tali comportamenti salvaguardando così tutti i cittadini indistintamente. A questo punto chiedo alla consigliereRaffaella Marinoni, responsabile del bollettino Civico di Peia, che chiarisca cosa intende per trasparenza e legalità visto che ne parla sempre sul bollettino, e se questi comportamenti rientrano in questo modo di amministrare”.
Insomma, un patatrac: (…)
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