PIANICO L’incredibile storia di Marco, morto a 39 anni. Il papà: “Ho pagato due volte il loculo perché Marco non è… nato a Pianico. Ma chi nasce in un paese che non ha l’ospedale? E’ nato a Lovere e ha vissuto a Pianico”.

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Il Comune prima fa firmare un contratto, poi ne presenta un altro dicendo di avere sbagliato e raddoppia la cifra

Marco non c’è più, ma è solo una sensazione. Marco c’è ancora, nel cuore, nella testa, nel respiro, nello sguardo, nelle parole di papà Luigi, della sua mamma, di sua sorella Cristina, che in una sera di fine novembre vengono in redazione e lo raccontano. Raccontano quello che è successo quando Marco stava già in cielo da pochi giorni. Una sberla di quelle che lasciano il segno, all’anima e al cuore, non solo al portafoglio. Perché ha davvero dell’incredibile che esistano regolamenti cimiteriali che contemplano come requisito necessario per concedere determinate tariffe, ‘la nascita nel Comune di Pianico’. Che è tutto da capire chi sarà nato in un paese che non ha ospedale dagli anni ’60 in poi.

Marco Zana, era nato il 12 luglio del 1976 a Lovere, lui, di Pianico, come la sua famiglia, asilo a Pianico, scuole elementari a Pianico, genitori di Pianico. Marco se n’è andato il 29 luglio di quest’anno, si è suicidato, lui, a cui avevano diagnosticato un cancro, da mesi lottava in ospedale con chemioterapie e sofferenze. A un certo punto ha scelto il cielo. Un’altra strada. Giorni duri per Luigi e la sua famiglia, un’estate da ferite scoperte, da bruciori al cuore, loro che con Marco dividevano tutto, le giornate in ospedale, il trepidare dell’attesa delle analisi, quelle botte all’anima che sono pugnalate.

E poi c’è la parte… materiale, che sfiora il ridicolo se non fosse che riguarda un dramma. La racconta Cristina, la sorella di Marco: “Quando è morto mio fratello sono andata in Comune e ho firmato il contratto per la concessione del loculo, abbiamo pagato circa 1800 euro, poi dopo qualche giorno a casa di mio padre è arrivato il vigile che ha detto senza troppi complimenti che doveva andare subito in Comune e che il contratto era sbagliato…

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