La prossima volta che ci vediamo
portami con te in un bosco di nuvole
dentro un bar nel parcheggio di Paradiso
portami dove vuoi,
ma tienimi col filo delle tue carezze
tienimi dentro la nuvola in cui Dio e il vuoto
si fanno i dispetti usando le nostre ombre con l’anima di seta.
Dietro l’angolo del Paradiso, c’è un bambino che dorme, una manciata di nuvole
e un ragazzo col tuo volto che sorride in pace, c’è l’allegria di un giorno di sole, poi gocce sui vetri di vento che sembrano parole, c’è l’amore, c’è il grido di un sogno che spunta e nasce dal cuore.
c’è il pensiero che conta le ore che si sciolgono e diventano infinito
Dietro l’angolo del Paradiso
c’è una gita in campagna, un bacio sperato, un quaderno di anime,
tutto scarabocchiato d’infinito.
Come una foglia davanti al sole,
come un ramo avvolto dalla brina,
come l’acqua ghiacciata in una pozzanghera.
Tracce zeppe di vita
come le tue che hai lasciato qui,
ovunque e ora luccicano di te.
Dal centro alla periferia del petto,
si diramano nascoste, radici d’albero.
E tutto appare incanto di te
in frammenti d’ogni.
E di sogni.
SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 1° NOVEMBRE