PIARIO IL CASO L’Abbraccio, la baita Cassinelli e i disabili

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Il signore che ha contattato la nostra redazione per segnalarci alcune cose che, a suo dire, “proprio non vanno”, prende spunto dal recente “Abbraccio alla Presolana”, l’iniziativa promozionale che tanto spazio si è guadagnata sui mass-media e non solo.

Guardi che anch’io sono un grande appassionato di montagna – afferma – ma quando vado in giro per i nostri monti vedo ormai quasi solo gente esaltata che corre con il cronometro in mano… Dubito molto che tutti questi atleti o aspiranti tali si accorgano dei fiori, dei paesaggi, delle altre persone che incontrano…Vedono la montagna solo come un teatro per le loro imprese, più o meno epiche, sembrano solo pensare a fare bella figura, ad apparire degli skay runner provetti. E le tante gare che vengono organizzate un po’ ovunque non fanno che incentivare questa modalità di fruizione della montagna, senza risolvere nemmeno uno dei tanti problemi della gente che invece in montagna ci vive e ci lavora”.

Il nostro interlocutore è critico anche nei confronti della finalità benefica che l’ “abbraccio” ha ampiamente pubblicizzato: eliminare le barriere architettoniche del rifugio Cassinelli a favore dei disabili…

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