IL CASO Fuga da… Piario Pazienti in coda a Lovere e negli altri ospedali. Un medico: “Piario se va avanti così è a rischio chiusura”. Psicosi tra i malati. E i sindaci sono preoccupati. Indagati anche la caposala e il primario. Cominciate le riesumazi

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Le indagini continuano. Ma continua anche e soprattutto la fuga da… Piario. Ed è quello che preoccupa di più i sindaci e il territorio. La gente si sta riversando in massa negli altri ospedali della zona, anche per piccole medicazioni o semplici visite ambulatoriali: “Da settimane qui c’è la ressa – spiegano dall’ospedale di Lovere – vengono da tutta la val seriana, da Oneta a Valbondione, da Clusone a Casnigo, anche solo per medicazioni o altro”. Basta fare un salto in ospedale a Lovere per trovare la fila di fronte al Cup e qui di file non se ne vedevano da anni. Un panico ingiustificato, il direttore sanitario è lo stesso che c’è a Piario, il dottor Giacomo Corica. Ma tant’è, il panico si sta diffondendo e la notizia di nuovi 9 indagati non fa che peggiorare le cose. I sindaci cercano di correre al riparo, hanno combattuto per anni per cercare di rilanciare l’ospedale, rinnovarlo e non chiuderlo. Qualche anno fa l’ospedale di Piario era finito nell’elenco regionale degli ospedali a rischio chiusura, poi i numeri di ricoveri e prestazioni avevano fatto sì che restasse aperto. Ma adesso dopo la vicenda delle morti in corsia il rischio è alto. I numeri si stanno abbassando vertiginosamente e se la psicosi continua potrebbe essere fatale. Anche perché gli interrogatori dei parenti continuano e le denunce stanno aumentando…

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