POLITICA – La leghista Rebecca Frassini, di San Paolo d’Argon, presidente della Commissione bicamerale per le questioni regionali

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Nuovo incarico per la parlamentare bergamasca della Lega, alla sua seconda legislatura, Rebecca Frassini, già membro della Commissione Bilancio di Montecitorio.

È  stata chiamata, infatti, a far parte della commissione bicamerale per le questioni regionali ed è stata eletta segretario dai membri della commissione appena riunita. “Ringrazio i colleghi deputati e senatori che mi hanno votata – ha dichiarato la giovane deputata bergamasca della Lega – il gruppo della Lega e il segretario Salvini per la fiducia”. La Commissione ha una competenza quasi di carattere generale sulle attività che interessano l’ordinamento regionale. “La questione dell’autonomia regionale è una battaglia e un caposaldo della Lega. Per noi si tratta di una delle riforme cruciali per il nostro Paese che interessa tutte le regioni italiane. Mi impegnerò per l’autonomia differenziata e sarà mia premura portare all’attenzione anche e soprattutto le tematiche di interessa della mia regione, la Lombardia. Questa commissione avrà proprio il compito di garantire la sinergia tra Governo e regioni, tra i territori con le loro diversità e il governo centrale. Cercherò di assolvere questo compito al meglio delle mie possibilità e cercherò di dimostrare ancora una volta che dalla Lega arrivano fatti, come avevamo dichiarato in campagna elettorale”.

La Commissione parlamentare per le questioni regionali, prevista dall’articolo 126 della Costituzione, è composta da venti deputati e venti senatori nominati d’intesa dai Presidenti delle rispettive Camere, su designazione dei gruppi, con criteri di rappresentanza proporzionale. 
Tra le sue competenze ci sono, in primo luogo, quella cui fa riferimento l’articolo 126 della Costituzione, che ne prevede la consultazione nei casi di scioglimento di Consigli regionali.

Altre competenze le sono attribuite dalla legislazione ordinaria. Tra quelle consultive ci sono:

  1. a) il parere al Governo nel caso in cui un’accertata inattività di organi regionali comporti inadempimento agli obblighi comunitari;
  2. B) il parere qualora, nella progettazione di opere pubbliche, non si raggiunga l’intesa tra l’amministrazione centrale competente e gli enti locali interessati, anche relativamente a progetti di opere ferroviarie.
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