PONTE NOSSA – La festa della Madonna delle lacrime, il Mas e il ricordo del miracolo del 2 giugno 1511

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Sono passati 512 anni da quel 2 giugno 1511, quando una ragazza (della famiglia Bonelli de Ferrari) vide il volto mariano cambiare, rattristarsi e dall’occhio sinistro scendere lacrime di sangue, mentre l’occhio stesso si apriva e chiudeva come fosse di persona viva. Udì una voce – che si qualificò come Beata Vergine Maria – che le diceva di riferire ai primi che fossero passati per quella via, di far osservare quella Apparizione e in onore dell’avvenimento si doveva costruire una chiesa, dove la Madonna avrebbe elargito molte Grazie. Alla domanda ‘Mi crederanno?’, la Vergine le disse di raccogliere alcune gocce di sangue con il proprio grembiule, che avrebbe mostrato a conferma del miracolo. Le hanno creduto (ci fu perfino un processo) e comunque qui la memoria resta, forte, radicata. Non solo per l’aspetto religioso. La tradizione del “Mas” resiste con un gruppo compatto che ogni anno posiziona il 1° maggio l’albero (l’abete regalato dal Comune di Ardesio) in cima al “Pés”, il monte di fronte al paese, dove c’è la statua della Madonna illuminata la sera (gestita dal Gruppo Alpini nossese) a simbolo di protezione dei nossesi, per poi farne il falò alla vigilia della Festa dell’Apparizione. Uno dei soci del Mas: Alle 6 del 1° maggio spariamo due mortaretti. La gente arriva, dipende anche dal tempo, diciamo che se piove c’è meno gente, ma sempre intorno alle 60 persone, se è bel tempo anche il doppio”. La storia del Mas in questi giorni si trova con dei pannelli illustrativi davanti al Municipio, realizzata in collaborazione con la Scuola Primaria di Nossa, che ha realizzato un plastico del paese.

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