A celebrare l’arcaico rito annuale del Mas i “Soci” non avevano rinunciato nemmeno negli anni bui delle restrizioni anti-pandemia, ma quest’anno la tradizione ha potuto essere ripristinata in tutti i suoi dettagli secondo le modalità secolari: il taglio dell’abete di 12 m – gentilmente concesso dal Comune di Ardesio – in un bosco della Valcanale, il suo trasporto in festante corteo fino al sagrato della chiesa di Ponte Nossa per la benedizione e il successivo trasferimento ai piedi del Pizzo Falò in attesa del trasporto a braccia del 1° maggio sul pizzo stesso, dove, abbattuto e fatto a pezzi, darà vita al suggestivo falò della vigilia della grande solennità dell’Apparizione della Madonna delle Lagrime, avvenuta il 2 giugno 1511, quando la Vergine pianse lacrime di sangue di fronte ad una devota pastorella dall’affresco su una santella in località Campolongo. di fronte ad una devota pastorella.
“Anche quest’anno la festa del Mas è stata preceduta dall’ormai consueto appuntamento didattico con la classe terza della scuola primaria di primo grado – spiega Sergio Castelletti, portavoce dei ‘Soci del Mas’– e, se per ora gli scolari non possono evidentemente partecipare al trasporto dell’abete sulla montagna – che per questa edizione ha visto la partecipazione attiva di un centinaio di adulti – constatiamo con piacere che le giovani generazioni sono sempre più consapevoli dell’antichità di questa tradizione e del suo significato più profondo, il che ci fa ben sperare per il futuro”….
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