PONTE SELVA – “Se non pensassi al futuro dei miei figli, il nostro albergo ristorante non solo lo chiuderei, ma lo brucerei”

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 “Se non pensassi al futuro dei miei figli, il nostro albergo ristorante non solo lo chiuderei, ma lo brucerei!” La signora Andreina Messa, che insieme ai figli  Giovanna e Gianni e al marito Silvio Imberti gestisce da decenni la storica struttura di famiglia, ‘La Pesa’, posta all’incrocio  della provinciale per Clusone con quella che sale verso l’Alta Valseriana propriamente detta, è molto amareggiata:  il 2020 è stato un anno da dimenticare: i guadagni sono stati risibili, mentre tutte le altre spese di gestione sono rimaste uguali. “Colpa anche del terrorismo psicologico che hanno fatto i mass-media, continuando a mostrarci solo malati e morti, così la gente si è spaventata ancora di più….”. “Anche durante l’estate scorsa le nostre camere sono sempre state vuote, e quanto al servizio di asporto dei pasti è una cosa che da noi non funziona, non è nella mentalità della nostra gente – conferma Imberti -. Ci capita di fare chilometri e chilometri per consegnare un paio di pasti, non si recupera nemmeno il prezzo della benzina…”. “Anche  la possibilità che ci hanno lasciato recentemente, quella del ‘servizio mensa continuativo su base contrattuale’, cioè la possibilità di servire i pasti agli operai delle varie ditte, non è una buona idea: le aziende grosse infatti hanno già le loro mense, qui vengono solo poche persone al giorno, in genere dipendenti da piccole ditte artigianali – aggiunge Giovanna…

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