PRADALUNGA – Il ricordo di Katia, la giovane mamma stroncata dalla leucemia

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Un giorno di maggio. Un giorno di primavera. Un giorno dove i petali di fiore volano ovunque e disseminano di meraviglia il cielo. Che si fa ventoso. E sembra accogliere, abbracciare tutto nel suo tepore. Come il sorriso di Katia. Che abbracciava, accoglieva, sorrideva. Che era come un fiore di maggio. Katia aveva altri fiori, ha altri fiori, si chiamano Anna e Viola, e continuano a sbocciare e profumare di lei. Che ci sono cose che vanno oltre, che sono per sempre. In quell’infinito dove maggio non ha un numero sul calendario, dove non ha limiti, dove basterà alzare lo sguardo in un giorno qualsiasi e ritrovare il sorriso di Katia in un raggio di sole all’alba o in un arcobaleno dopo un temporale. Una sorta di passerella che si allunga tra cielo e terra, a unire il finito con l’infinito. A unire Katia con tutti quelli che le hanno voluto bene e che lei da lassù continuerà a voler bene. Katia Cassader, 43 anni, mamma di due bimbe, se ne è andata così, stroncata da una leucemia che l’aveva colpita poco più di un anno fa. Ma il suo sorriso continua a brillare. Per sempre.

“Forse non sono stelle, ma piuttosto aperture nel Cielo attraverso le quali l’amore dei nostri cari scomparsi rifluisce e brilla su di noi per farci sapere che essi sono felici”
(Detto Esquimese)

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