Luca Mariani
«Oggi possiamo dire che sono stati nove anni molto intensi, significativi e estremamente arricchenti.» Riepiloga così la sua esperienza da sindaca Natalina Valoti che dal maggio 2014 è la prima cittadina di Pradalunga. «Sono stati nove anni molto belli dal punto di vista amministrativo e personale. La cosa più bella è la relazione con i cittadini. Diventando sindaco di una piccola comunità come la nostra si entra a contatto con le persone in maniera diretta. Questa è l’esperienza più grande che mi porto nel mio bagaglio di esperienze: il rapporto con i cittadini e il rispondere alle loro necessità. In questi nove anni ho sperimentato che le necessità delle persone sono problemi quotidiani. Riguardano attività legate alla propria vita personale e famigliare. Oppure alla gestione di determinate emergenze, ma magari anche a piccoli problemi legati alla viabilità, al vicino di casa, al rapporto con le istituzioni. O anche semplicemente per destreggiarsi nel mondo complesso della burocrazia.»
L’importanza dei legami sociali è al centro dell’esistenza della sindaca pradalunghese. «Io vivo di relazioni, sono la cosa che conta di più. Credo che l’essere umano viva di relazioni, perché nutrono la nostra personalità. Certo che ci sono dei momenti di fatica. La relazione ti sottopone ad eventuali problemi a cui bisogna trovare delle soluzioni condivise.»
Natalina Valoti lo sa bene. Durante il suo quasi decennio alla guida di Pradalunga si è interfacciata con moltissime persone e problemi: «A volte le soluzioni seguono il desiderio del cittadino, ma altre volte si deve trovare una mediazione. Il cittadino vede il problema dal suo punto di vista. Noi amministratori lo vediamo dal punto di vista della collettività.»
La quasi cinquantacinquenne non è sindaca a tempo pieno. Infatti insegna tedesco al liceo Federici di Trescore Balneario. «Il lavoro che faccio è il più bello del mondo. Lavorare a Trescore mi aiuta perché nella mia vita professionale sono solo una docente e non il sindaco. Ciò mi aiuta a staccare.» Quindi anche nella sua attività di docenza Natalina riesce a soddisfare il suo continuo desiderio di rapporti umani: «Cerco di assecondare i giovani. Ovviamente facendo da guida, ma dando sempre entusiasmo rispetto alla disciplina che insegno. Questo è quello che mi prefiggo ogni mattina quando vado a scuola. Io mi trovo molto bene. Credo di avere un buon rapporto con i ragazzi.»
Proprio le nuove generazioni sono al centro anche dell’attività amministrativa della prima cittadina di Pradalunga. «In paese abbiamo cercato di agire per cerare delle attività per i giovani, come “L’estate nel verde” e come l’animazione nei parchi. L’anno scorso abbiamo pure inaugurato una casetta dedicata a loro e alle loro attività nel nostro parco Pescheto.»
Ciò nonostante anche tra i suoi concittadini e tra i suoi studenti l’apatia verso le elezioni e i battibecchi partitici cresce sempre più. Natalina Valoti che li vive e li osserva da vicino cerca di spiegarne le cause: «I giovani sono disinteressati alla politica perché sono attratti da tematiche che influenzano il loro futuro, come la sostenibilità e l’ambiente. Ma la politica fa fatica a dare dei messaggi di speranza e delle risposte concrete. Delude le loro attese. Quindi i ragazzi trovano una distanza enorme tra loro e la nostra generazione. Fanno anche fatica a ritagliarsi uno spazio in un mondo dominato da quelli che loro chiamano boomer. Questo anche per la troppa burocrazia che li blocca. Semplicemente per organizzare una festa hanno bisogno di molte autorizzazioni. Il giovane vorrebbe tutto qui ed ora.»
Sostenibilità e ambiente sono argomenti cari non solo ai figli del nuovo millennio. Anche per l’amministrazione Valoti sono temi al centro dell’operato di questi nove anni: «Sin dal primo mandato abbiamo lavorato in questa direzione. Non è un caso che anche quest’anno abbiamo preso il riconoscimento di Legambiente Lombardia come “Comune riciclone”. Già nel 2017 abbiamo introdotto il sacco rosso e quindi abbiamo ridotto più del 50% la produzione di rifiuti indifferenziati. Per noi è molto importante. Abbiamo raggiunto delle percentuali di riciclo molto elevate. Inoltre già nel primo mandato abbiamo riqualificato l’impianto di illuminazione pubblica. Adesso, come ogni anno, stiamo procedendo alla riqualificazione energetica dei vari edifici pubblici. L’anno scorso l’abbiamo fatto con le scuole, quest’anno lo facciamo con il municipio.»
Le relazioni umane importanti nella vita di Natalina non si limitano all’ambito amministrativo e a quello didattico. Attorno a lei c’è una famiglia numerosa e compatta: «Io sono la settima di otto tra fratelli e sorelle. Tutti noi abbiamo un ottimo rapporto.» Da più di trent’anni la sindaca condivide l’esistenza con suo marito Ivo, che oggi gestisce una piccola attività di programmazione di software. «Ivo è una persona molto riservata. Ha vissuto sempre cercando sempre di mantenere la sua privacy e la sua riservatezza. Difficilmente si vede in paese. La scelta di candidarmi sindaca l’ho condivisa con mio marito. Lui mi ha sempre appoggiata. Non abbiamo mai avuto nessun tipo nessun tipo di contrasto né di fatica. Non sempre ha partecipato agli eventi pubblici. Però è sempre stato al mio fianco, sostenendomi e sostituendomi laddove nella gestione quotidiana sono mancata. Per esempio il giovedì sera in cui rientro sempre tardi perché c’è la giunta. Oppure ha portato pazienza quando le cose non erano pronte, come alcune camicie non stirate.»
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