PREMOLO – Davanti alla casa di Don Antonio Seghezzi l’unica ‘pietra d’inciampo’ in bergamasca

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A pochi giorni dalla “Giornata della Memoria” ci sembra giusto ricordare che l’unica “pietra d’inciampo” esistente  finora in tutta la provincia di Bergamo si trova a Premolo e porta il nome di don Antonio Seghezzi.  Le “pietre d’inciampo” –  piastrelle, grandi come un sampietrino ma fatte di ottone in modo da luccicare a da distinguersi nettamente dall’asfalto e dalle pietre che ci sono sulle strade e sui selciati – sono un’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig che ne ha posate in tutto il mondo,  50.000 finora in 1100 località di 20 Paesi europei, in Italia qualche decina, per “costringere” le persone che passano a fermarsi  – ad “inciampare, appunto – ed a porsi delle domande sulla persona il cui nome vi è inciso, sulle sue date di nascita e di morte, e soprattutto sul perché sono state “assassinate”. Non “morte” o scomparse”, ma proprio “assassinate”, termine che potrebbe risultare improprio nel caso di don Antonio, che non subì un’esecuzione, ma morì a causa dei patimenti vissuti nel campo di concentramento, e che invece non lo è perché rimanda alla precisa responsabilità dei colpevoli e delle circostanze storiche in cui il delitto è stato compiuto…

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