Luca Mariani
«Il gioco non vale la candela.» Michela Bosio è chirurgica e irremovibile. Lei e la zia Anna Brusi hanno deciso di chiudere il loro Burla…Det. Entrambe di Premolo ad aprile 2017 decidono di aprire un negozio di paese con edicola, fiori, abbigliamento e articoli regalo. L’anno successivo poi inseriscono la tabaccheria e i generi di monopolio.
Le parole di Anna sono sfumate da un velo di triste rassegnazione. È lei che racconta come è nata l’idea di avviare questa loro avventura imprenditoriale: «Io ho chiesto a mia nipote se aveva voglia di ripartire con un’attività del genere perché in paese non c’era più niente. A Premolo c’era solo un panificio, un piccolo alimentari e un bar. Ma negozi dove trovare un po’ di tutto non ce n’erano più. Così abbiamo detto: “proviamoci, lo stabile è nostro quindi non dobbiamo nemmeno pagare l’affitto”.»
Le buone intenzioni iniziali di Anna devono però piegarsi di fronte alla concretezza dei fatti: «Ci abbiamo provato, ci abbiamo messo tanto tanto impegno e tantissime ore, ma alla fine dei conti si arrivava a coprire le spese.»
I motivi che hanno portato le due donne premolesi a chiudere il loro Burla….Det sono tante e intrecciate tra loro. Zia Anna prova a dispiegare una prima trama: «Purtroppo qui a Premolo non ci sono grandi ditte dove la gente si può fermare a lavorare. Escono tutti. E dove vanno si fermano a fare la spesa e le compere di cui necessitano. Quindi è difficile per un negozio come il nostro. Adesso a Premolo c’è aperto solo un negozietto di alimentari, una parrucchiera, un bar, una farmacia e nient’altro. Questo è un problema per tutte le attività. Meno ce ne sono meno gente gira.»
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