PREMOLO – La storia della lapide per i caduti un secolo dopo: la generosità dei premolesi e quello stemma…

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Quest’anno la celebrazione del 4 novembre a Premolo ha cambiato data. Spostata a lunedì 1 novembre, è stata l’occasione per ricordare un anniversario particolare. “Ricorre il centenario della posa della lapide ai caduti sul palazzo comunale – spiega il sindaco Omar Seghezzi -. Solitamente la cerimonia si svolge al monumento, vicino alla cappella; quest’anno invece l’abbiamo fatta ad hoc davanti al palazzo comunale”.

Una storia che risale al primo dopoguerra. “Come documentato da una delibera di consiglio, nel 1920 era stata creata una commissione Pro monumento dei caduti. Ne faceva parte anche don Tobia Palazzi, storico parroco di Premolo. La situazione ovviamente era di grande povertà, ma avevano promosso una raccolta fondi: la gente aveva donato offerte in denaro, ma anche propri oggetti. In Comune c’è un quaderno che riporta nomi e cognomi degli offerenti. C’è chi dona una ramina, chi una coperta, chi piatti e bicchieri, chi una bottiglia di vetro, chi una gallina o un coniglio. Dopo la questua avevano venduto tutti i beni, raccogliendo 4.988 lire; la lapide costava 4.000 lire, con il resto era stato realizzato un albo su pergamena tenuto in Comune ed era stato donato ad ogni famiglia dei 18 caduti un quadro con foto”…

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