PREMOLO – Nella festa del compatrono S. Defendente il grazie del Comune e della Parrocchia ai Volontari che durante l’epidemia si sono messi a disposizione della comunità

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Il gonfalone del Comune era stato portato in chiesa, davanti all’altare dedicato a S. Defendente, compatrono del paese, nel pieno della pandemia, a significare l’affidamento della comunità  – come era avvenuto  nel lontano 1630 in occasione della peste – in attesa della fine della pandemia di Covid-19, quando il gonfalone tornerà  nella sua sede abituale, la sala consigliare. E domenica 6, nella ricorrenza liturgica del santo martire  della Legione Tebea che sacrificò la sua vita disobbedendo ai superiori che gli avevano ordinato di sterminare il popolo cristiano, l’Amministrazione e la Parrocchia hanno voluto ricordare ed onorare tutte le persone che durante l’emergenza hanno pensato ai loro concittadini aiutandoli in vari modi durante il periodo più critico: dalla Croce Rossa alla  Protezione Civile, dagli Alpini ai Carabinieri in pensione ai tanti  altri Volontari che si sono “sacrificati” per  il bene del loro prossimo più colpito.

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