Sabato 3 dicembre scorso Premolo ha celebrato il settantesimo anniversario del ritorno al suo paese della salma del venerabile don Antonio Seghezzi, di cui è ancora in corso la causa di beatificazione. L’eroico sacerdote, assistente provinciale dei Giovani di Azione Cattolica spentosi il 21 maggio 1945 nel campo di sterminio di Dachau, è stato ricordato in Oratorio nel pomeriggio con una riflessione introduttiva del sindaco Omar Seghezzi e del parroco don Gianluca Colpani, cui sono seguìte le testimonianze e l’intervento di mons. Tarcisio Tironi, vice postulatore della causa di beatificazione. Nella chiesa parrocchiale è stata infine celebrata una Messa solennizzata dai canti della Corale locale. Soltanto a distanza di sette anni dalla tragica morte di don Antonio, sfinito dai maltrattamenti, dalla malattia e dagli stenti nel famigerato campo di sterminio, venne ritrovata la sua tomba e le sue spoglie vennero portate a Bergamo dove vennero celebrati funerali cui parteciparono migliaia di persone. Poi, il 7 dicembre 1952 la salma raggiunse Premolo, dove fu sepolta nel Cimitero, per essere traslata nel 2006, nella cripta a lui dedicata realizzata sotto la chiesa. Arrestato dai nazifascisti il 4 novembre del 1943 per aver aiutato, spiritualmente e materialmente, i ‘”suoi” giovani impegnati nella Resistenza e per essersi rifiutato di rivelare i loro nomi, don Antonio percorse un lungo calvario tra diversi carceri e infine venne deportato, per finire vittima anch’egli dell’Olocausto…
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