Primo giorno di scuola per 7 milioni di studenti ma i sindacati di Bergamo alzano la voce: “Troppi precari”

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Oggi primo giorno di scuola per oltre 7 milioni di studenti in tutta Italia. Hanno anticipato al 5 settembre gli alunni della provincia di Bolzano. Oggi, 12 settembre, invece, inizia l’anno scolastico 2022/2023 in Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e nella Provincia di Trento. Domani sarà quindi la volta di bambini e ragazzi della Campania. Il 14 settembre le lezioni prenderanno il via in Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Umbria. Il 15 riprenderanno, invece, in Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. Infine, il 19 settembre, il ritorno sui banchi in Sicilia e Valle d’Aosta.

Quest’anno frequenteranno la scuola dell’infanzia 821.970 bambine e bambini, gli alunni della primaria saranno 2.260.929, quelli della secondaria di primo grado saranno 1.557.403, 2.645.849 ragazze e ragazzi andranno alla secondaria di secondo grado. Il 51,1% di questi ultimi frequenterà un indirizzo liceale, il 31,8% un Istituto tecnico, il 17,1% un Professionale.

Per quanto riguarda il personale scolastico, in base ai dati caricati a sistema all’8 settembre e in corso di aggiornamento, nel mese di agosto gli Uffici Scolastici Regionali (Direzioni generali e Uffici di ambito territoriale) hanno continuato a lavorare per un ordinato avvio del nuovo anno. Secondo i dati disponibili alla data di oggi, che sono in aggiornamento, le operazioni di immissione in ruolo effettuate ad agosto hanno consentito l’assunzione di 50.415 docenti, 9.021 Ata (personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario) e 317 dirigenti scolastici.

 Oggi, anche la Scuola bergamasca ha ripreso il cammino di un nuovo anno scolastico e tutto il personale ha piena coscienza del fatto che è atteso da nuove, difficili sfide che, purtroppo, si aggiungono ai problemi storici del precariato”.

Così, Paola Manzullo, segretaria generale di CISL Scuola provinciale, apre il suo saluto ai lavoratori della scuola all’alba del nuovo anno scolastico. Infatti, nonostante le immissioni in ruolo di Docenti, ATA e Dirigenti, ci sono ancora 3223 supplenze “attive” tra i docenti, per le quali si registrano già circa 350 rinunce (e potrebbero aumentare),  e 760 tra le figure degli ATA. Inoltre, permane la mancanza di DSGA: 96 scuole su 140 sono scoperte e le figure dei direttori saranno coperte con Assistenti Amministrativi facenti funzione DSGA. Infine (“vero dramma sociale”) su 1468 posti a supplenti per il  personale con titolo di specializzazione per l’insegnamento ai ragazzi diversamente abili, solo 16 docenti hanno il titolo di specializzazione, mentre gli altri posti sono stati assegnati a docenti senza specializzazione. In tutto questo panorama, insiste Manzullo, “da non sottovalutare il problema principe di un contratto di lavoro scaduto da anni e non ancora rinnovato.

Un anno scolastico difficile, quindi, anche perché, oltre al punto di domanda della pandemia, abbiamo tutte le ricadute sociali ed economiche della crisi energetica e non solo”.

La scuola è luogo di cooperazione fra le diverse componenti – continua la sindacalista bergamasca. Le famiglie dovranno affrontare un periodo ricco di difficoltà che non potranno non avere ripercussioni sui figli studenti e, pertanto, toccherà come sempre al personale della scuola affiancare i genitori e mettere in campo ulteriori percorsi atti a far sì che i fini formativi possano essere raggiunti.

La scuola ha come obiettivo non solo l’istruzione,  ma anche la crescita culturale della persona che, ovviamente, comporta assumere la “centralità dello studente” all’interno di una realtà connotata da profondi cambiamenti che esigono importante, decisivo impegno per favorire i doverosi apprendimenti”.

La CISL Scuola di Bergamo – conclude Manzullo –, certa che il personale della scuola saprà affrontare con fiducia e professionalità anche questa difficile sfida, augura a tutti un buon nuovo inizio e sollecita quanti avranno la responsabilità di governare il nostro Paese a dare il doveroso e non più rinviabile riconoscimento alla centralità del capitale sociale dei lavoratori della scuola, che hanno il compito di costruire solide ali per il futuro degli studenti”.

 

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