PROFUGHI: la Valle mormorò “Non passa lo straniero” Tra invasioni fantasma e arrivi reali

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Tutti i paesi in subbuglio. Notizie inventate e notizie vere. Quelle inventate si diffondono su facebook, mobilitazioni, frasi forti, reazioni inconsulte. Facciamo una panoramica delle notizie certe, paese per paese.

Spieghiamo la differenza tra “prima” e “seconda” accoglienza (quella ad es. adottata dai Sindaci dell’Alto Sebino). Speiughiamo anche il retroscena di come un fenomeno che chiameremo di “emergenza prolungata” sia diventato un’opportuinità per far soldi da parte dei privati, ma anche il perché. Che è il gran rifiuto dei sindaci, su invito della Prefettura, a mettere a disposizione delle strutture in disuso (ex scuole soprattutto). Adesso ci si accorge, per la seconda accoglienza, che per i Comuni è anche un’occasione per far cassa, 35 euro al giorno per ogni migrante possono portare alla fine dell’anno anche mezzo milione di euro. In tre anni un Comune realizza un’opera che non si poteva permettere.

Poi c’è il lato umano della vicenda, anche se non mette radici. L’immagine della valle Seriana ne è uscita, a livello di mass media, devastata, girano montaggi di espressioni colorite che mettono in ridicolo tutta la zona. Anche sindaci di altre zone ci chiedono, “ma cosa stanno combinando”?

Che la valle Seriana “ospiti” il 19% di tutti i profughi presenti in bergamasca è chiaramente un’anomalia. La domanda è solo se la protesta (corredata da insulti) serva a riequilibrare le presenze, al netto della stagione estiva che comporta il trasferimento di presenze dalla bassa a strutture di montagna (è l’ultimo caso di Castione) o addirittura non peggiori la situazione. Il panorama che presentiamo nelle pagine toccano LIZZOLA, NOVEZIO, ROVETTA (che trattiamo a parte in una pagina che racconta la nostra visita nella struttura), CASTIONE (con il trasferimento dei 30 dalla bassa a Villa Jesus), CASAZZA, BASSO SEBINO, CAROBBIO, MONASTEROLO, VIGANO S. MARTINO e poi il caso PARRE (che trattiamo a parte in un’inchiesta sul campo) e poi i più o meno falsi allarmi di ALZANO, SONGAVAZZO, PIARIO, TORRE BOLDONE, e poi la soluzione del Basso Sebino con SOVERE, ROGNO, lovere, castro e paesi della COLLINA. E a CLUSONE invece nasce un Comitato per l’accoglienza.

Infine la posizione della Curia bergamasca che, a fronte della accuse di “ospitarli nei suoi palazzi”, ha messo a dispoosizione appunto le strutture delle parrocchie e in futuro anche dei conventi vuoti.

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