Luca Mariani
“Noi come Coldiretti Bergamo ci allineiamo alla posizione nazionale. Noi siamo sempre stati fermi su quelle che oggi loro sbandierano come loro proposte. La Coldiretti ci sta lavorando da anni. Perciò davanti a queste proteste restiamo amareggiati e perplessi, anche perché veniamo demonizzati e ci accusano di non aver fatto nulla. Invece la verità è tutta un’altra”. È deciso Gabriele Borella. Il presidente di Coldiretti Bergamo, in carica dallo scorso giugno, ha le idee chiare a proposito dello “sciopero dei trattori” che da qualche settimana invade le strade d’Italia, d’Europa ed è al centro del dibattitto pubblico in tutti i paesi del Vecchio continente. «Ciò che chiedono i manifestanti noi l’abbiamo sempre detto. L’abbiamo sempre sostenuto. La battaglia di Coldiretti continua e non si è mai fermata. Chi oggi ci accusa di essere appiattiti sul governo perché siamo filogovernativi, sbaglia. Non ha capito il senso delle nostre battaglie. Un conto è andare in strada, manifestare e fare del casino. Un conto è lavorare tutti i giorni per fare in modo che le cose cambino nel modo giusto. La protesta deve trasformarsi in proposta concreta e in soluzione. Questo è il lavoro che fa Coldiretti. Bisogna avere i giusti modi e le idee giuste per portare avanti una protesta. Altrimenti resta solo una protesta fine a sé stessa.»
Il Comitato agricoltori traditi e il Movimento riscatto agricolo vi accusano di essere troppo vicini al governo e al ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida.
«Noi non siamo né filogovernativi né vicini all’Esecutivo. Noi da sempre abbiamo una capacità e un intento di dialogare con le istituzioni, con i vari governi, con ogni carica politica per riuscire ad ottenere i migliori risultati per il nostro comparto. Lo dice la storia: nel 2015 con il governo Renzi e nel 2019 con il governo Conte. Noi non teniamo a uno o ad un altro. Cerchiamo di dialogare e portare avanti le nostre istanze con chi in quel momento ci può aiutare a portare a casa dei risultati, che per i nostri agricoltori sono la cosa più importante.»
I manifestanti sui trattori si lamentano che non riescono ad ottenere un incontro con il ministro Lollobrigida. Voi invece avete in programma qualche riunione?
«A livello nazionale penso che gli incontri siano costanti. Penso ci sia un dialogo continuo. Questo filo diretto che ci lega con le istituzioni penso non si sia mai interrotto. Il dialogo andrà avanti come sempre e noi porteremo avanti le nostre istanze.»
E a livello territoriale avete qualche tavolo aperto?
«A livello territoriale stiamo portando avanti delle battaglie, ma sostanzialmente sono gli stessi punti che sta portando avanti chi protesta: la lotta alla fauna selvatica e la lotta contro l’eccessiva cementificazione. Sono sempre le stesse cose. La nostra linea non è cambiata. Siamo sempre in prima fila per risolvere questi problemi.»
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