L’agosto ranichese è stato particolarmente caldo, non solo per la canicola estiva delle ultime settimane, ma anche per alcune polemiche sorte attorno ad un annuncio fatto dal parroco don Francesco Sonzogni sul ‘Foglio amico’. In verità, si tratta più che altro di polemiche social, con commentatori che, come spesso capita, si sono divisi tra accusatori e sostenitori. In paese, invece, prevale il sostegno al parroco per ciò che ha scritto e per le ragioni che lo hanno spinto a scrivere certe cose.
Veniamo ai fatti. Sul ‘Foglio amico’, accanto ai vari annunci della Parrocchia dei Santi Sette Fratelli Martiri, ce n’era uno che è sorto all’onore delle cronache: “Mi rammarico nel sentire di parrocchiani ranichesi che, in prossimità del cimitero, sono avvicinati da persone le quali, con una scusa o con un’altra, mettono ‘letteralmente le mani addosso’. A farne le spese sono in particolare persone anziane più indifese che ci rimettono anelli, collanine e valori vari. La scusa di una carezza (guance e collo) o di una stretta di mano, o di un abbraccio diventano il modo con cui abilmente sottraggono beni che sono magari anche dei cari ricordi di famiglia. Raccomando attenzione e con gentilezza declinare ogni tipo di approccio da parte di estranei (non vogliatemi accusare di razzismo, ma estranei non italiani…) e avvisare il comando di Polizia Locale o l’operaio del Comune che ha il magazzino antistante il cimitero”.
Le tre parole ‘estranei non italiani’ è quella che ha sollevato il polverone, attirando l’attenzione dei mass media e, soprattutto, dei social. Non è che si sia creato un clima da stadio attorno a queste parole del parroco di Ranica, ma poco ci mancava.
SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 25 AGOSTO