I botti della notte di San Silvestro danno fastidio agli animali, ma a volte danno anche alla testa a certe persone. È quello che è capitato a Ranzanico pochi giorni fa. Una signora (di cui evitiamo di citare nome e cognome) ha postato sul gruppo facebook “Sei di Ranzanico se…” un messaggio molto poco festivo e augurale: “Sto pensando che malgrado siano proibiti i botti, qui in questo paese di m…a dove abito, Ranzanico, sembra di essere in guerra. Fra poco arrivano i Carabinieri di Clusone, che io ho chiamato. Nella speranza che i testa di c…o vengano individuati, auguro loro vita breve e tormentata. Gente così non ha il diritto di vivere”.
La “gentile” signora che augura “vita breve e tormentata” a chi spara qualche petardo o fuoco d’artificio nell’ultima notte dell’anno, ha poi rincarato la dose con un altro breve messaggio social: “Quello che penso di questa gentaglia è peggio di quello che ho scritto”.
Parlare di “paese di m…a” (ma nel post su facebook è scritta la parola intera, senza puntini) ha scatenato contro l’autrice del messaggio una dura reazione, anche da parte di alcuni amministratori comunali (o ex amministratori).
L’ex vicesindaco Andrea Zambetti (figlio dell’ex primo cittadino Aristide Zambetti) ha risposto alla signora: “Buongiorno, in primo luogo mi preme chiarire che i botti a Ranzanico, come in tutto il resto d’Italia, erano autorizzati in quanto una sentenza di Cassazione ha dichiarato illegittime le ordinanze sindacali che ne vietavano l’utilizzo, lasciando la questione al senso di responsabilità dei singoli. Sappiamo che in Italia il senso di responsabilità, spesso in alcuni momenti, è un bene a disponibilità limitata. Per quanto riguarda il paese di m…a, mi risulta che lungo i confini comunali non vi siano particolari barriere che le vietino di poter andare dove vuole e trovarne uno migliore!”…
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