RANZANICO – L’ira di Freri dopo il no di Pizzighini alla ‘sua’ palestra: “Chiedo un Consiglio comunale aperto al pubblico”. Il sindaco: “Noi coerenti con il programma votato dai cittadini”

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Sembra che a Ranzanico la ‘grande rappacificazione’ tra vecchio e nuovo sindaco sia ancora prematura. Ogni occasione (dalla seduta consiliare in piazza alla benemerenza concessa a Serafino Capuano, fino all’allargamento della strada Provinciale) è buona per gettare benzina sul fuoco, facendo del periodo post elezioni una sorta di continuazione della campagna elettorale.

Però, l’epicentro dello scontro è sempre l’ormai famosa palestra/tensostruttura fortemente voluta dall’ex primo cittadino Renato Freri e da mesi duramente contestata dal suo successore Angelo Pizzighini che, forte dell’ampio consenso che l’ha portato alla guida del Comune, non ha esitato a mettere la parola fine alla ‘questione palestra’ revocando gli atti della precedente Amministrazione.  

Freri non si è però arreso e ha lanciato una controffensiva con una interpellanza a nome del gruppo di minoranza ‘Insieme per Ranzanico’. È datata 3 agosto e si riferisce alla “Proposta di delibera di Giunta Comunale n. 34 del 18/07/2024 – Atto di indirizzo per l’avvio di un procedimento di revoca degli atti del procedimento di realizzazione di una tendostruttura nel centro sportivo comunale di Ranzanico”.

L’attacco di Freri

L’ex primo cittadino si dichiara “stupito di quanto non detto all’incontro informativo di inizio mandato, organizzato nella serata di martedì 16/07/2024 presso il Palazzo Re, senza invitare né la cittadinanza né i consiglieri comunali. Un incontro informativo portato a conoscenza solo di alcuni vostri sostenitori poco ha a che fare con la buona democrazia e il buon governo di cui dovreste essere garanti e che avete giurato di rispettare nella seduta di insediamento del Consiglio comunale.

Numerose e grossolane le imprecisioni rilevate nella presentazione dell’incontro in oggetto: costi inventati, motivazioni basate su valutazioni personali, come il limitato bacino di utenza, le varie criticità palesate, l’insostenibilità del mutuo assunto, la mancanza dei servizi igienici, la mancanza degli spogliatoi, l’impatto ambientale, la mancanza di parcheggi… solo per citarne alcuni. A tale proposito, vista il peso importante della vostra azione di interrompere i lavori, considerando tutti i costi che tale scelta implicherà di sostenere, senza vedere alcunché di realizzato, sono a chiedere un Consiglio comunale aperto al pubblico, con verbalizzazione della seduta per trattare l’argomento e rendere edotta l’intera cittadinanza non solo delle eventuali criticità e passività da affrontare nel caso di realizzazione dell’intervento, ma anche delle criticità e passività reali che sono invece già quantificabili e rilevabili nel caso di interruzione del percorso intrapreso…

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