RITRATTI TAVERNOLESI /2 – Bernardo Fenaroli, l’artista poliedrico

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Maria Foresti

Bernardo Fenaroli, fratello maggiore di Privato, primario senologo all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, e di Tomaso, direttore di svariate bande musicali in Val Camonica e non solo, riassume in sé, in dosi più o meno generose, le principali caratteristiche delle famiglie da cui discende, soprattutto per quanto riguarda la via matrilineare. La madre Clementa Martinelli, infatti, apparteneva alla genealogia dei Capa, campanari e sagrestani storici di Tavernola e titolari di un soprannome che la dice tutta sulla loro attitudine, se non al comando, all’avere la responsabilità e la gestione di persone, attività ed eventi.

Bernardo dal padre Giovanni ha preso la bonaria e sorniona ironia, e dalla famiglia materna tutto il resto, compresa la passione per la buona tavola e la compagnia, l’amore per la musica, la favella sciolta, l’arguzia e, perché no, la tendenza a rimandare la dieta a data da destinarsi e a preferire le bretelle alla cintura.

A settant’anni quasi suonati, vive come se ne avesse la metà e, oltre a suonare il sax contralto nella Banda – ma anche il clarinetto, la grancassa e i piatti –  fa il lettore in chiesa, presenta le cerimonie civili per le ricorrenze istituzionali, dirige la sfilata e le attività del carnevale e, ogni quattro anni, come i giudici ellanodici che organizzavano le Olimpiadi nell’antica Grecia, presiede alla buona riuscita del Palio delle contrade.

Musicante di vecchia data, entrato nel Corpo Musicale quando ancora era quasi nella culla, ora fa parte del Senato Accademico della Banda e con la stessa passione con cui suona, gestisce il Gruppo Teatrale dialettale La Sfongada, nato nel 1982 e di cui è regista e attore.

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