RIVA DI SOLTO – Bogn, dopo le polemiche il nuovo progetto di rinascita modificato, ecco come diventa la zona più suggestiva del lago

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Se ne parlava da tempo. Poi le polemiche, il covid e tutto quello che gli è andato dietro. E ora il progetto è pronto, l’area è quella del Bogn di Zorzino, probabilmente la più suggestiva dell’intero lago d’Iseo. Interventi che vanno a valorizzare l’intero territorio, i costi elevati sono determinati principalmente dalle opere necessarie per la messa in sicurezza delle pareti rocciose verticali con la finalità di rendere in parte fruibile in sicurezza l’area del Bogn ed in particolare la porzione di percorso pedonale che si sviluppa per circa 300 metri sulla ex strada statale rivierasca (in un contesto che presenta caratteristiche geologiche e di viabilità storica uniche sul lago d’Iseo) fino all’uscita della galleria del vecchio tracciato stradale. Il filo conduttore dell’intero progetto è quello di rendere fruibile l’area riqualificando il percorso stradale mantenendo l’ambiente naturale e valorizzando i manufatti esistenti che fanno riferimento alla viabilità storica. Il parcheggio per moto e cicli che solitamente soprattutto in questo periodo prendono d’assalto la zona, è stato localizzato nella parte sud dove si concentra la presenza turistica nel periodo estivo e dove sono minori le peculiarità geologiche. La messa in sicurezza richiede messa in opera di reti di difesa in acciaio zincato, previste in aderenza alle pareti, così che sulla roccia grigia appaiano poco evidenti, mentre la messa in sicurezza della volta della galleria verrà effettuata con rete in aderenza lasciando trasparire i segni delle lavorazioni con cui è stata scavata. Per le opere di difesa si è fatto riferimento alle reti metalliche disponibili in commercio che con la loro finitura superficiale zincata, trascorso il primo periodo ed avvenuta l’ossidazione dello zinco, ben si mascherano con il colore grigio della roccia calcarea. La terrazza panoramica e le piattaforme a lago saranno realizzate con elementi metallici zincati e pavimentazione a vista in legno di larice; soluzione questa del tutto analoga a quella già impiegata nel percorso pedonale di accesso all’area del Bogn denominato “passeggiata degli ulivi”. L’intervento è stato pensato in primo luogo per rendere fruibile come percorso pedonale o ciclabile un tratto della vecchia strada mediante opere di messa in sicurezza delle pareti rocciose; ma poiché per la particolarità dell’area alcune opere di difesa non sono in grado di mettere in sicurezza tutta la zona (come la parte terminale del tracciato, quella a Nord in direzione Castro non sarà fruibile in quanto esposta al rischio di caduta massi), lungo lo sviluppo del tracciato saranno predisposte recinzioni e segnaletica per indirizzare le persone all’interno delle zone sicure dall’eventuale caduta di pietre ed impedire l’accesso alle altre…

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