ROGNO – Cristian Molinari: “La mia Rogno, la morte di mio fratello, il Comune, i figli. In questi anni sono diventato un po’… psicologo. Mi ricandido”

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Quest’estate la passerò lavorando, sono in partenza opere importanti per più di tre milioni di euro… non c’è tempo per staccare, quindi negli spazi liberi mi rilasso nuotando nel nostro laghetto, andando per qualche ora in barca oppure in montagna, ma nessuno spostamento in previsione. Ci penserò magari ad ottobre per il mio compleanno”, inizia così Cristian Molinari quando gli chiediamo come sta passando l’ultima estate da sindaco.

49 anni ancora da compiere, papà di due figli “Gianluca di 17 anni, che frequenta l’Itis, e Alice, che ne ha 19 e frequenta il Liceo Artistico”, sindaco a tempo pieno “e con piacere”, vice presidente di Valcamonica Servizi e titolare di un’impresa edile.

Scuole? “Ho fatto i primi due anni di Geometra, poi è morto mio fratello e sono cambiate molte cose, a casa la situazione era delicata e quindi ho iniziato a lavorare nell’impresa di famiglia, soltanto dopo ho preso il diploma come contabile informato e poi ho fatto tutte le certificazioni a livello sportivo, ho sempre fatto sport a livello agonistico, infatti sono cintura nera e allenatore di kickboxing, insegnante di aerobica, tonificazione e di difesa personale”.

E con l’amministrazione? “Ho iniziato una ventina di anni fa nelle commissioni del comune, ero in quella del patrimonio e poi dei servizi sociali. Nel 2011 sono diventato consigliere della holdinh Consorzio Servizi Vallecamonica e sono vice presidente dal 2016. Nel 2014 sono diventato vice sindaco (nell’amministrazione guidata da Colossi, oggi sindaco di Darfo Boario Terme, ndr) e assessore e nel 2019 sindaco”.

La tua famiglia? “Mi ha sempre supportato, anche se non è semplice stare accanto a un sindaco che cerca di essere sempre ovunque, anche se nelle cose importanti sono presente”.

Come è cambiato Rogno in questi anni? “È un paese in continua crescita, le nostre aziende continuano ad ingrandirsi e dove, purtroppo, un’azienda chiude, ce n’è un’altra che apre. Siamo stati bravi a gestire l’emergenza Covid e abbiamo sempre fatto sentire la nostra vicinanza ai cittadini e poi è un comune che ha relazioni stupende con le comunità straniere, penso a quella bosniaca e quella marocchina. Infine devo dire che abbiamo un grosso numero di volontari e di associazioni che ci aiutano molto. Lavoro e associazioni sono le vere ricchezze del nostro paese”.

Tu sei cambiato? “Beh, sinceramente non credevo ci fosse così tanta differenza tra fare il vice sindaco e il sindaco e invece è come il giorno e la notte. La responsabilità è molta, ma mi piace molto questo ruolo e se metto tutto sul piatto della bilancia, sono sicuramente di più le cose positive di quelle negative. In questi anni sono anche diventato uno… psicologo, conosco tante persone e spesso capisco che dietro una lamentela, che può sembrare una rottura di scatole, invece c’è un malessere. Mi fa piacere e mi lusinga poter ascoltare le persone e spero sempre di essere all’altezza”.

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