Le Vicinie. Un tuffo nel passato. Nella storia. In un mondo che non sembra mai esistito ma che invece ci ha portato sin qui. Le Vicinie, gruppi di persone che gestivano e decidevano ogni cosa nel proprio quartiere. Le Vicinie di Rogno è un lavoro mastodontico e certosino basato su documenti e racconti che raccoglie tutta la storia di Rogno attraverso le Vicinie attraverso episodi curiosi e storie. Dal ‘tavernaro’, dove si racconta che per un anno sia i sovrintendenti sia l’oste non potevano assumere altre cariche pubbliche, a Monti di Rogno dove i capifamiglia godevano dell’antico diritto, detto di patronato dei comizi, di eleggere il proprio parroco. Un modo tutto diverso di gestire la cosa pubblica, un modo che però funzionava, almeno da quello che i documenti raccontano. Un secolo e mezzo fa Antonio Rosmini si beccò l’ostracismo della Curia vaticana per aver sostenuto l’elezione di parroci e vescovi da parte dei fedeli in base al principio di Leone Magno. La Vicinia di Rogno riuscì a garantirsi una certa sopravvivenza cambiando pelle e trasformandosi in Congregazione di Carità per il beneficio dei parroci come si chiamava allora il sostentamento del clero. Le riunioni per le divisioni si tenevano in casa del parroco e alla sua presenza, attribuendogli valore di mediazione. La Vicinia generale era l’assemblea dei capifamiglia quando ci si riferiva ad un singolo paese (Monti, San Vigilio, Bessimo, Castelfranco, Volpino bressano). La Vicinia generale stabiliva i confini e le pertinenze, godeva di ampie autonomia per l’assegnazione e la divisione dei pascoli e per il taglio dei boschi. In genere il Comune non aveva nemmeno una sede e le riunioni si tenevano in parrocchia oppure all’aperto nella bella stagione….
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