“Sono Mauro, certo, è evidente, ma dentro di me c’è Elisa che bussa sempre di più ed è lei che da un bel po’ di tempo sto ascoltando”. Mauro di cognome fa Bertoli, ha 34 anni ed è originario di Rogno, un lavoro da aiuto cameriere e consegne a domicilio e il sogno di diventare produttore. “Sono un crossdresser, mi piace vestirmi da donna e non mi vergogno più, anzi”.
Riavvolgiamo il nastro, partiamo dall’inizio, perché la storia di Mauro inizia dai banchi di scuola, dal bullismo subito, da quel lato femminile tenuto sempre troppo nascosto fino ad un giorno di pochi anni fa in cui è cambiato tutto.
“Adesso il mio sogno è quello di fare il produttore, passione che ho preso da mio padre, ma se tu me lo avessi chiesto da bambino non avrei esitato a rispondere l’elettricista. Purtroppo sono finito a fare meccanica, ma sul tornio sono sempre stato negato. Ho tentato di cambiare scuola, ma non sono mai riuscito e in quegli anni era il bullismo a fare da padrone alla mia vita, non i libri”.
Cosa succedeva? “Era piccolo, timido e pure brutto ed ero il bersaglio perfetto. Quando è arrivata l’estate della terza media speravo che qualcosa cambiasse e invece anche alle superiori è stata la stessa storia che si ripeteva. Io aumentavo la resistenza e loro la potenza delle prese in giro. Sono persino finito in tribunale, ho vinto la causa ma ero distrutto dentro”.
A scuola avevano capito il tuo lato femminile? “No, ho sempre tenuto nascosto tutto, avevo molto più bisogno di lottare per la vita che pensare ai vestiti. Anche perché ai tempi non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo”.
ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 24 MAGGIO