di Luca Mariani
“Era uno sogno che avevo da tempo. Fin da quando ero bambino. Tra i 6 e i 14 anni ho sciato nello Sci club 13 Clusone facendo anche gare. Adesso ne ho 55 e mi è venuta questa folgorazione: ho deciso di fare la Marcialonga”. Gli occhi grandi e azzurri di Paolo Savoldelli detto Pina trasmettono felicità e desiderio, come quelli di un bimbo che la notte di santa Lucia aspetta l’alba per poter scartare i giocattoli che da tempo sogna di avere tra le mani.
Capelli corti e sempre più grigi. Felpa sportiva nera, bordata di arancio. Paolo domenica 28 gennaio realizzerà il suo sogno: «Era uno dei puntini che mi mancavano nella vita.» Alla partenza di Moena non sarà da solo. Affianco a lui altri quattro amici: «A maggio io e Piero eravamo in trasferta in Trentino a vedere il Giro d’Italia.» Racconta con entusiasmo Pina: «Così gli ho parlato del mio desiderio. Piero è una persona che se lo intrighi in qualche attività un po’ folle lui ci sta. Così abbiamo chiamato Mario che non aveva mai messo gli sci di fondo. Dopo due ore ci ha richiamati per darci conferma. Poi abbiamo chiamato altri nostri due amici: Beppe Minuscoli e Luca Paelo Zanoletti. Così siamo diventati cinque.»
Di questo quintetto rumoroso e goliardico l’unico ad aver già affrontato i 70 chilometri sulle nevi dolomitiche è Piero Negroni: “Io la Marcialonga l’ho già fatta due volte: nel 1984 e nel 1986. Allora ero giovane, avevo quarant’anni in meno ed ero andato bene, l’avevo finita impiegando circa 5 ore. Quelle due volte sono andato con altri due delle Fiorine. La prima volta siamo andati in camper”…
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