ROVETTA – ATTO VANDALICO AL CIMITERO Presa (nuovamente) di mira la lapide dei 43 repubblichini uccisi dai partigiani

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La rabbia di Massimo: “Siamo visti come estremisti che vanno in giro a picchiare la gente, mentre invece facciamo la raccolta alimentare per la famiglie in difficoltà e onoriamo i morti di Rovetta

 Sì, sono di destra. Da giovane militavo nel Fronte della Gioventù (l’organizzazione giovanile del vecchio Movimento Sociale – ndr) e pur non avendo tessere ho amici in Casapound e in Forza Nuova. Il Fascismo non esiste più e quello che chiedo è che, nel terzo millennio, non si ripetano più certi atti vandalici che offendono i morti”.

Massimo, 51 anni, vive da diversi anni a Rovetta e si è subito interessato alla vicenda che ha visto coinvolti il 28 aprile 1945, tre giorni dopo la fine ufficiale della guerra in Italia, 43 giovani (e giovanissimi) militi della legione Tagliamento, che dopo essersi arresi furono fucilati dai partigiani nel cimitero di Rovetta.

Mi sono preso a cuore questa situazione e, di conseguenza, sono infastidito, allibito e arrabbiato quando viene presa di mira la lapide che ricorda quei 43 ragazzi…

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