Davide di cognome fa Balosetti, 25 anni, un lavoro che lo tiene spesso lontano da casa, a Rovetta, dove vive con mamma Laura e papà Livio. Quello iniziato il 20 febbraio doveva essere uno dei tanti viaggi programmati, come è avvenuto molte altre volte dal 2018, quando è nata l’azienda che ha creato insieme ad altri soci con sede in Serbia e in Islanda. Davide lavora nel mondo dell’informatica, si occupa di data center, per dirla in modo semplice è un centro di elaborazione dati ovvero l’unità organizzativa che coordina e mantiene le apparecchiature ed i servizi di gestione dei dati, quindi l’infrastruttura informatica a servizio di una o più aziende. Ma stavolta si è messo di mezzo il Covid e ha stravolto i suoi programmi. Il rientro era previsto per il 15 marzo, ma tutti i voli, come sappiamo, sono stati cancellati… “Sapevo cosa stava succedendo in Italia e in particolare in Val Seriana, prima di partire avevo preparato tutto per lo smart working nell’ufficio di mio papà… e infatti poi è servito. Sono sempre in contatto con i miei genitori e con i miei amici, telefonate, messaggi, videochiamate, mi hanno tenuto aggiornato, sapevo cosa stava succedendo in Val Seriana… ma non riuscivo a rendermene conto davvero, non lo stavo vivendo sulla mia pelle. In Islanda ci sono stati pochi contagi, hanno chiuso i pub, le piscine e altri luoghi pubblici, ma l’unica precauzione che ci veniva richiesta era il distanziamento sociale… non era obbligatorio nemmeno indossare la mascherina. All’inizio ero con un altro ragazzo italiano che è riuscito a rientrare per tempo, il primo di marzo, e poi sono rimasto da solo, ho cercato casa attraverso il web, i prezzi erano calati moltissimo. Cosa mi è mancato di più? Il cibo, buoni il salmone e il merluzzo, ma dopo un po’… e allora compravo il pollo, l’insalata, me la sono cavata così”.
A Rovetta è un mercoledì pomeriggio di pioggia, dal sapore più autunnale che estivo…
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