ROVETTA – Fra Luca Savoldelli, da Rovetta a Venezia. La fede, l’Inter, la musica …

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Un biglietto tra le mani, lo zaino in spalla. È l’ultimo giorno del 2019, fra Luca Savoldelli arriva da Rovetta, attende in stazione a Pisogne il treno che lo porta a Venezia, al convento del Santissimo Redentore, che si trova sull’Isola della Giudecca.

Il treno per Brescia è in arrivo sul binario due”, annuncia la voce dall’altoparlante. Fuori c’è un sole tiepido che si specchia nelle acque di un lago calmo, le 13 sono passate da pochi minuti. Nella sala d’attesa della stazione ci sono poche persone, una bimba lo guarda, sussurra qualcosa all’orecchio della mamma, la incuriosivano il saio e i sandali che aveva ai piedi. E così Fra Luca sorride, si presenta, inizia qui una lunga chiacchierata. “Le vacanze di Natale in famiglia sono finite, adesso torno a Venezia, nel convento dei Minori Cappuccini, dove vivo da settembre dopo aver emesso le professioni perpetue”. È tempo di riprendere tra le mani i libri dell’Università, pochi giorni e si apre la sessione d’esame. “Studio Teologia insieme ai seminaristi diocesani e ai monaci armeni. C’è una particolarità in questo modo di studiare, perché seguo le lezioni all’interno del convento e molti professori sono i nostri fratelli, quindi c’è un rapporto diverso rispetto a come potrebbe essere in una qualsiasi università”.  Il viaggio passa veloce, Fra Luca racconta che fino alla vigilia di Natale c’è stata l’acqua alta e proprio come dicevano giornali e telegiornali, ha fatto non pochi disastri. E nemmeno il convento è stato risparmiato. L’alta marea s’è portata via i muretti esterni, il giardino, soltanto la statua della Madonna non ha subito danni, tutto il resto è lì da vedere. E poi racconta che a Venezia è tutta un’altra storia, perché per tre anni ha vissuto a Milano, una realtà completamente diversa. Qui il cielo parla, i tramonti e le albe sono qualcosa di meraviglioso… “mi piace andare in giardino e ammirare questo spettacolo. C’è chi dice che è affascinante anche la nebbia, io non ci trovo nulla di bello ma ti assicuro che quando c’è, te ne accorgi anche senza uscire, perché senti i vaporetti che suonano il clacson”….

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