ROVETTA – Iryna, da barista ad artista: “Non potevo permettermelo, la mia prima tela è stato un cartone delle brioches ritagliato, ora…”

902

Claudia e Iryna: due donne, due artiste. Nella durezza della vita è sbocciato l’incanto dell’arte

Claudia e Iryna si conoscono da poche settimane, ma dalla complicità dei loro sguardi sembra che si conoscano da una vita. Ad unirle è stata la grande passione per l’arte che ha fatto incrociare le loro strade a Clusone, al festival ‘Lo Spirito del Pianeta’. Iryna era impegnata a pirografare il Colosseo, mentre Claudia è rimasta colpita dalle opere d’arte appese alle sue spalle mentre passeggiava tra gli espositori. “Mi ha colpito la sua tecnica – spiega Claudia – e mi sono fermata ad osservarla, quando mi ha detto che era autodidatta sono rimasta ancora più colpita. Quello che vedevo in ogni opera era un profondo studio delle varie tecniche, i chiaro scuri, la prospettiva e la proporzione”. Claudia & Irina, due artiste, due talenti, due storie diverse che s’incontrano in unico punto.

Qui pubblichiamo uno stralcio dell’intervista ad Iryna.

***

Ho iniziato a disegnare quando ero una bambina, adoravo gli animali ma disegnavo anche i vestiti fantasticando di diventare stilista da grande, poi la vita mi ha portato a fare tutt’altro… fino ad aprile quando è nato ‘Iryzart’ e oggi sono un’artista artigiana”, inizia a raccontare Iryna, di cognome Gorbatkova, con voce emozionata. 35 anni, un accento che ricorda le sue origini ucraine – ma da molti anni vive a Rovetta – e un amore infinito per l’arte che le fa brillare gli occhi scuri.

Le mie fantasie si sono spente perché crescendo la mia educazione mi ha portato a guardare lavori più ‘seri’, perché l’arte era vista solo come un hobby. In Italia sono arrivata nel 2001, ma vivevo al Sud, dove ho frequentato le scuole; ho fatto il liceo linguistico perché conoscendo l’ucraino e il russo, avrei potuto studiare altre lingue e pensare ad un futuro da interprete. La crisi ci ha portato a trasferirci al nord, ma nonostante questo abbiamo vissuto un periodo economicamente difficile e avendo un fratello più piccolo, ero l’unica che poteva trovare lavoro prima possibile e ho iniziato a fare la barista”.

L’arte però ha sempre cercato di farsi spazio nel tuo cuore: “Il pensiero di cambiare la mia vita c’è sempre stato ma il tempo vola e ho fatto la barista per circa 12 anni. Sono molto ambiziosa e quindi nel tempo libero ho sempre cercato di imparare qualcosa di nuovo infatti ho creato gioielli di bigiotteria e provato a fare nail art, ma ho sempre capito che non era la mia strada ed ero sempre alla ricerca di me stessa”.

Quando sei tornata a disegnare? “Ogni volta che guardavo un’amica dipingere restavo incantata… era il 2015. Ho deciso di comprare dei pennelli e dei colori poco costosi per fare qualche quadretto per me e la mia prima tela è stato un cartone ritagliato dalla scatola delle brioches…

ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 LUGLIO

pubblicità