La sede della Pro Loco di via Vittorio Veneto è silenziosa, è un lunedì pomeriggio di metà settembre che profuma ancora d’estate. Lorella Brasi, la sua presidente, è seduta al tavolo che solitamente (almeno nel periodo pre Covid) ospita le riunioni della sua squadra. Il suo secondo mandato sta per chiudersi. Sei anni. Intensi. Ricchi di soddisfazioni. E anche qualche delusione. Un percorso che ti lascia un qualcosa di indelebile, che magari le parole non riescono nemmeno a spiegare. Lorella si racconta, i pezzi del puzzle si incastrano perfettamente, lo dicono anche i suoi occhi e il suo sorriso.
Riavvolgiamo il nastro, ripartiamo da dove tutto è iniziato. Febbraio 2015. “Sono arrivata per caso, a dire la verità. Ero vice presidente dell’associazione commercianti, che adesso non esiste più, da poco ero entrata a far parte della biblioteca… e poi avevo anche un lavoro e la famiglia. È arrivata la proposta di entrare in Pro Loco, che era da ricostruire, bisognava partire da zero. Ne ho parlato con il presidente dei commercianti e lui era convinto che dovessi entrare proprio per rappresentare la nostra categoria. Ci ho pensato un giorno, poi, convinta di entrare come un semplice consigliere… ho accettato. Alla fine abbiamo fatto le elezioni e sono stata quella più votata. Non ci ho fatto caso più di tanto, poi quando ci siamo seduti al tavolo e nessuno voleva diventare presidente… e statuto alla mano… toccava al più votato. Beh, mi è venuto un colpo nel vero senso della parola! Non sapevo da che parte iniziare, mi sono chiesta cosa avrei potuto fare una volta uscita da quella porta. Ho cercato conferma negli altri due commercianti che erano lì con me, soprattutto il presidente, che aveva spinto perché io entrassi… mi hanno promesso di starmi vicino e di darmi una mano e così è stato. Senza dimenticare Milena Oprandi che per una vita ha fatto parte del consiglio della Pro Loco ed è stata presidente e si è resa disponibile per aiutarmi in questo percorso ed è stata eletta presidente onorario”.
E così è iniziata l’avventura… “Non ci ho dormito una settimana (sorride, ndr). In Pro Loco ero stata una ventina di anni fa, ma solo per dare una mano, non era certamente la stessa cosa. Eravamo tutti nuovi all’interno del gruppo e quindi dovevamo davvero partire da zero, senza un contatto, nessuna conoscenza… niente di niente. All’inizio andavamo ai mercatini dei paesi vicini e raccoglievamo i loro nominativi per poterli invitare a quelli che avremmo organizzato… era l’unica soluzione per iniziare a creare dei contatti..
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