Tra le attività che stanno soffrendo l’aumento del costo di gas ed energia elettrica ci sono anche i centri sportivi. Abbiamo chiesto a Mariolina Locatelli, che insieme a Roberto Bogazzi, gestisce i due centri CSC di Rovetta e Casnigo di raccontarci come stanno vivendo questi mesi difficili.
“Stiamo vivendo tutti un periodo molto complicato legato ai rincari delle utenze che si sono registrati a partire da ottobre 2021. Ad oggi possiamo certificare, comparando il secondo trimestre del 2021 con quello del 2022, un aumento del gas pari al 372% mentre dell’energia pari al 287%. Sul terzo trimestre le tariffe della materia prima hanno subito un ulteriore incremento pari a più del doppio dei mesi precedenti che mi fa dire che arriveremo addirittura fino al 500% di aumento. Va da sé che per gli impianti sportivi a principale vocazione natatoria, la voce “utenze” incide in maniera molto significativa sui costi di gestione.”
Come si resiste? Avete aumentato i costi? “In questi mesi siamo stati molto attenti ai consumi, cercando anche di sensibilizzare il nostro pubblico ad un uso più consapevole delle docce e dei phon, ad esempio, il cui utilizzo, all’interno degli impianti che abbiamo in gestione, è ancora gratuito, indubbiamente però l’esacerbarsi dei costi degli ultimi mesi e le proiezioni su quelli a venire costituiscono una grandissima preoccupazione. Per i mesi di ottobre e novembre lo Stato riconosce un credito di imposta del 30% sulla materia prima energia e del 40% sul gas che non riporta comunque le bollette a dei costi sostenibili. Ovviamente non è percorribile scaricare sull’utente finale questo importante aggravio di costi, poiché ciò significherebbe portare il biglietto del nuoto libero a 15 euro, rendendo accessibile la piscina soltanto ai pochi che se la potrebbero permettere, così venendo meno al pubblico servizio e ai vincoli previsti in Concessione…
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