ROVETTA – SAN LORENZO – Laurent Bonadei, vice allenatore dell’Arabia Saudita: “I mondiali, i miei nonni di San Lorenzo, la polenta… in Arabia i bimbi giocano in strada, in estate verrò a Rovetta…”

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Laurent Bonadei, vice allenatore dell’Arabia Saudita: “I mondiali, i miei nonni di San Lorenzo, la polenta… in Arabia i bimbi giocano in strada, in estate verrò a Rovetta…”

Il Mondiale in Quatar parla anche un po’… bergamasco. C’è infatti un pizzico di Val Seriana sulla panchina dell’Arabia Saudita con Laurent Bonadei, vice allenatore di Hervé Renard. L’italiano lo mastica abbastanza bene, “perché lo studio a scuola” e così tra una partita e un allenamento ci racconta la sua avventura mondiale. Classe 1969, i 53 anni li ha compiuti il 3 novembre, è sposato con Stephany e papà di tre figlie, Angelina, Victoria e Cienne.

Ma a raccontare la sua storia partiamo dalle origini: “I miei nonni erano di San Lorenzo di Rovetta e io sono 50% italiano e 50% francese. Non sono mai stato a Rovetta, ma verrò l’anno prossimo in estate, probabilmente ad agosto. Mi piace l’idea di visitare il paese dove hanno vissuto i miei nonni e sono curioso di vedere la loro casa, dove facevano la farina di mais per la polenta”.

Ed è proprio sul cibo che Laurent si sofferma: “La polenta mi piace molto (sorride, ndr), così come mi piace mangiare i piatti tipici dell’Italia. I miei genitori e i miei zii mi hanno parlato spesso della mia terra d’origine, delle canzoni popolari, del cibo e quindi sarà bello venire a scoprire tutta la bellezza delle montagne”.

Parliamo di calcio. Il tuo ruolo da giocatore? “Giocavo a centrocampo, non mi piaceva giocare da solo, ma avevo una bella qualità, quella di passare il pallone e giocare per la squadra. Ho iniziato a giocare quando avevo 5,6 anni insieme a mio papà e poi in una squadra nella città di Tolone”.

E quando ti chiedevano cosa volevi fare da grande? “Il calciatore professionista (sorride, ndr) e ricordo quando seguivo il calcio, le coppe del mondo… i Mondiali del 1982 in Spagna con i grandi giocatori della squadra Azzurra, Paolo Rossi, Cabrini, Gentile, Tardelli, Zoff”.

Il tuo idolo? “Michel Platini, era un grande calciatore e la competizione che c’era con Maradona resterà nella mia memoria per tutta la vita”.

C’è una squadra in Italia per cui fai il tifo? “La Juventus era il club che aveva un posto particolare nel mio cuore, ma adesso che sono un allenatore mi piace guardare tutte le squadre e i loro giocatori. Mi piace vedere Mike Maignan nel Milan, Adrian Rabiot nella Juventus, che ho allenato nelle giovanili del Paris Saint Germain, Fodé Ballo-Touré nel Milan, Jonathan Ikoné della Fiorentina per citarne alcuni”…

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