Alla fine, nemmeno Santa Lucia ha portato in dono agli automobilisti, camionisti e pendolari che passano ogni giorno sulla Statale 42 della Valle Cavallina l’agognato progetto della variante. E quasi certamente non lo porterà nemmeno la Befana all’inizio del nuovo anno.
Ormai nessuno (o quasi) crede più a questo intervento che secondo i più ottimisti (politici e amministratori locali) avrebbe rappresentato la panacea di tutti i mali della vecchia Statale. Ma sono disillusi anche i più realisti e pragmatici, che pure si rendevano conto che il prolungamento per una manciata di chilometri della superstrada da Gorlago a Entratico non avrebbe risolto tutti i problemi. C’era però la pia illusione che un domani, o meglio, un dopodomani, questo prolungamento avrebbe coinvolto anche la Media Valle Cavallina (cioè la zona di Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino) e poi anche Casazza. E, chissà, in tempi più remoti avrebbe perfino lambito la zona di Endine collegandosi con l’Alto Sebino bergamasco. Certo, si trattava di una pia illusione, ma ormai non c’è più nemmeno quella.
Quella della variante alla Statale 42 della Valle Cavallina, dopo che era stata messa a disposizione parte dei fondi legati alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina d’Ampezzo del 2026, sembrava una fiaba dotata del classico lieto fine. “Chissà che stavolta riescano davvero a fare qualcosa per migliorare il traffico sulla Statale 42”, veniva da dire. E molti l’hanno detto o pensato.
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