RUBRI42 – La variante, tra ‘De profundis’ e promesse non mantenute. La Val Cavallina/Cenerentola aspetta il ‘progetto che non c’è’

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Per fortuna, non di sola variante vive l’uomo (e la donna) della Valle Cavallina (mi si conceda questa ‘rivisitazione’ dell’evangelico “non di solo pane vive l’uomo”). Già, perché se la famosa variante Trescore/Entratico/Zandobbio, attesa da anni, fosse importante come l’aria, beh, in Valle saremmo tutti morti soffocati!

Nei giorni scorsi si è tornati a parlare e a scrivere di questo tema sempre scottante, che come un fiume carsico a volte scompare dalla vista per poi riemergere. E, di solito, quando si torna a parlarne, è quasi sempre per qualcosa di negativo. In effetti, anche stavolta sembra che la variante in questione (che secondo politici e amministratori locali sarebbe stata la ‘panacea di tutti i mali’ della martoriata Statale 42 della Valle Cavallina) abbia fatto un ulteriore passo del gambero, cioè un passo indietro.

Adesso, da quanto raccontano vari giornali (a partire da chi ha lanciato la notizia, cioè il brillante Sole 24 Ore), la variante della SS42 sarebbe in procinto di essere stralciata dall’elenco delle opere previste per le Olimpiadi invernali di Milano/Cortina del 2026 (va infatti ricordato che i fondi per la realizzazione dell’opera sono stati già stanziati da molto tempo, facendola rientrare tra i lavori previsti per l’appuntamento olimpico). Il Governo Meloni, preoccupato per i ritardi di molte opere, sembrerebbe intenzionato a puntare su quelle effettivamente realizzabili e a stralciarne tre che, in ogni caso, non potrebbero essere concluse entro il 2026. Tra queste tre opere c’è, appunto, la variante di Trescore.

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