SAN LORENZO DI ROVETTA – Mattia: “L’incidente in moto e ora mia nonna qui con me”; Don Gerry: “Quella volta che ho fatto suonare le campane per il Milan”, Marisa: “Mi ero sposata da poco…”

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 “Che il sole illumini i vostri volti”, dice sorridendo il sacerdote che in compagnia di don Renato è in visita al camposanto di San Lorenzo. Il sole che questa mattina di ottobre inoltrato illumina il borgo è timido, i pochi raggi delle 10:30 si fanno spazio tra le nuvole di colore grigio intenso. Fuori si avverte il rumore delle auto che raggiungono il centro; nei vialetti c’è chi passeggia assorto nei pensieri, chi affida preghiere al cielo e chi posa delicatamente un fiore sulle tombe ancora umide. Lasciato alle spalle il cancello d’ingresso, si spalanca il piccolo e raccolto cimitero. Un lento via vai di persone accarezza un mondo fatto di anime, ognuna con la propria storia, dolce e tragica allo stesso tempo, una storia fatta di ricordi, di lacrime e di sorrisi. Volti in bianco e nero, che raccontano di vite lontane, si alternano a molti altri a colori.

Alla mia destra il vialetto mi porta dritta dalla piccola Elvira, la sua fotografia è ricoperta di gocce di pioggia che il vento mescolato alle prime luci del mattino non ha ancora avuto modo di asciugare, un po’ come le lacrime versate per la sua partenza prematura: “Ero piccolissima, avevo quattro anni, era il 1976… stavamo preparando il formaggio quando sono caduta e per me non c’è stato niente da fare”, una tragedia difficile da immaginare. Poco lontano c’è anche Mattia Bevilacqua, un sorriso grande, uno sguardo pieno di sogni, alle sue spalle una distesa d’infinito ed è proprio lì, nell’infinito che continua a splendere il suo essere diciottenne per sempre: “Di me ti ricordi perché la mia famiglia e i miei amici d’estate mi ricordano con una grande festa qui a San Lorenzo, con il calcio e il rap, due delle mie passioni più grandi… l’hanno chiamata ‘Carpe Diem’, che significa ‘Cogli l’attimo’, volevo tatuarmela questa frase. A marzo ho compiuto 23 anni, ma sono qui dal 2018, era il 29 luglio, una domenica… quell’incidente in moto, due giorni di speranza e poi eccomi qui e dal 2020 accanto a me c’è anche nonna Maddalena, era il 3 aprile, in pieno Covid”.

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