SAN LORENZO – ROVETTA Un anno senza Mattia, ‘leone buono’. Il calcio, la musica, gli amici e i sogni infranti in quell’incidente in moto Il ricordo di papà Michele: “Un tipo tosto, testardo e competitivo… un vero bergamasco”

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Un incidente in moto in una notte d’estate che ti trascina via per sempre, quando ancora troppi sogni attendono di diventare realtà. Il vento in faccia e quel senso di libertà che si trasformano in una tragedia e le curve dei sorrisi più belli che si capovolgono in un istante. Un anno e poco più senza Mattia, che di cognome fa Bevilacqua, che se n’è andato insieme ai suoi diciotto anni, alla sua voglia di vivere.

Un venerdì sera qualunque, nessuna sveglia per il mattino seguente e quel tempo da trascorrere insieme agli amici di sempre, nemmeno troppo lontano da casa. Invece il suo tempo si è fermato poco dopo la mezzanotte del 27 luglio 2018, in sella alla sua amata moto, che era chiusa in garage da un paio di mesi, da quando aveva fatto la patente.

L’impatto violento, poi la corsa in Ospedale, a Bergamo, la situazione che precipita, l’attesa di buone notizie che non arrivano mai e la speranza che a poco a poco diventava sempre più debole, fino all’ultimo saluto, due giorni dopo, quella maledetta domenica.

Una ferita aperta, che forse solo il tempo può alleviare o trasformare, ma mamma Maria Elena, papà Michele e il fratello di tre anni più giovane Nicolò lo tengono stretto al cuore, perché è proprio da lì che Mattia non se ne andrà mai. Mattia che era un vulcano di vita non ha lasciato il silenzio nemmeno per un attimo qui sulla Terra, nemmeno in quella camera da letto che senza di lui sembra essere così vuota, o a scuola, al Fantoni di Clusone, dove aveva frequentato il quarto anno di Geometra e in tutti quei luoghi che sapeva riempire con la sua simpatia così contagiosa. Come la Chiesa di San Lorenzo, che il 29 luglio di quest’anno era gremita di gente, di amici, di ragazzi giovani, giovanissimi come Mattia, che l’hanno conosciuto o l’hanno anche solo incrociato lungo la sua strada. Gli stessi che tra pochi giorni si ritroveranno a fare festa perché quello è il modo migliore per tenere vivo il suo ricordo. Mattia che sapeva sorprendere tutti e l’ha fatto anche stavolta, nel suo angolo di cielo, a trasformare le lacrime in un dolce sorriso, in una riflessione, in un abbraccio.

I giorni dopo l’incidente nella nostra casa sono arrivate tante persone – spiega papà Michele – e in quel momento mi sono reso conto di quanto Mattia si sia fatto voler bene e abbia lasciato qualcosa di positivo. Sono molti i ragazzi e le ragazze che passano ancora a trovarci e a me sembra di tornare al passato, quando ho perso un amico di naia, a 23 anni, insieme a quelli d’infanzia, sono i più veri. Ogni anno tutto il gruppo di allora si ritrova a Padova, un saluto al cimitero e ai genitori e poi il pranzo in compagnia. Per molti anni non sono riuscito ad entrare in casa sua, ma quando ho perso Mattia, ho capito che l’amore degli amici fa bene anche a noi… Vedere che dopo un anno non è cambiato niente mi fa piacere, la chiesa era così piena, tutti erano lì per lui ed è un bel segnale… E poi vorrei fare un ringraziamento alla Sportiva di San Lorenzo e ai ragazzi che l’anno scorso in pochissimo tempo e anche in questi mesi, si sono dati da fare per organizzare la festa in suo ricordo”….

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