SAN PAOLO D’ARGON – Cascina Convento e termovalorizzatore della Montello, l’inverno è rovente

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Tra le eredità che a San Paolo d’Argon il vecchio 2023 lascia al 2024 ci sono alcune polemiche che, col passare del tempo, hanno reso il clima particolarmente rovente, malgrado il periodo invernale.

I temi sono essenzialmente due: la realizzazione del centro polifunzionale a due passi dalla Cascina Convento e il progetto sul termovalorizzatore della ditta Montello Spa.

A dicembre ci sono state un’assemblea pubblica sulla prima questione e una seduta del Consiglio comunale. Le parti in gioco sono tre: i residenti della Cascina Convento (di cui ci siamo già occupati su Araberara dell’1 dicembre), l’Amministrazione comunale guidata da Graziano Frassini e il gruppo di minoranza ‘L’Alveare’.

Partiamo dai residenti, che hanno esposto alcuni striscioni di protesta. Ecco cosa c’è scritto: “Giù le mani dalla Cascina Convento. Difendiamo la storia di San Paolo d’Argon”; “Centro polivalente: 1.500.000 spesi bene?”; “Basta profitti sulla nostra salute”.

In una lettera inviata alla nostra redazione, hanno parlato di questi striscioni, e non solo: “Come gruppo abitanti della Cascina Convento, abbiamo iniziato ad appendere degli striscioni ai nostri balconi, dove abbiamo riportato alcune riflessioni circa questo progetto, e non solo. Infatti, la realizzazione del centro stesso è strettamente legata a quella dell’inceneritore della Montello Spa, poiché ‘figlia’ della stessa logica (…) Continua la protesta degli abitanti di San Paolo d’Argon contro la costruzione di un centro polifunzionale che costerà alle finanze pubbliche 1.500.000 (un milione e cinquecentomila) euro oltre che alla cementificazione dell’ultimo fazzoletto di prato, in centro al paese. Dopo la partecipata assemblea del 11 dicembre che, nonostante il tentativo di boicottaggio delle istituzioni locali, ha visto la presenza di oltre 50 cittadini, anche da altri paesi, che riuniti in un bar di San Paolo hanno condiviso la necessità di tornare ad essere protagonisti attivi e unire le forze per la difesa della salute e del territorio”.

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