Un crollo. Non certo un calo. E non è un bel segnale. I nuovi nati nel 2020 sono diminuiti del 25% in provincia di Bergamo. E in Alta Val Seriana, Media Valle Seriana e Val di Scalve i numeri sono davvero risicati, 455 parti, davvero pochi. In Valle hanno chiuso non senza proteste due anni fa la maternità dell’ospedale di Piario, poi a febbraio dello scorso anno è toccato a quella dell’ospedale di Alzano, ufficialmente per emergenza covid, in realtà non ha più riaperto e non riaprirà.
E le prospettive sui nuovi nati sono addirittura in peggioramento: “Il vero crollo si prospetta quest’anno – spiega il consigliere regionale Jacopo Scandella – perché sarà l’effetto della pandemia, dove per tutta una serie di fattori, il primo quello economico, sono davvero pochi quelli che hanno deciso di fare un figlio. E tutti questi cali andranno a ripercuotersi sugli asili, sulle scuole e a lungo andare su tutto il territorio”.
L’Italia fanalino di coda sul fronte nuovi nati in Europa: “Ci sono un mix di ragioni culturali e di vicissitudini economiche, e inoltre per le donne quando si riesce ad entrare nel mondo del lavoro e poi si sceglie di avere un figlio, si resta poi a casa perdendo un reddito importante per fare andare avanti la famiglia. Chi ha figli piccoli non è tutelato economicamente come per esempio nel nord Europa, eppure le statistiche italiane dicono che il 75% delle persone nel corso della sua vita vorrebbe avere un figlio”.
L’età media femminile per avere il primo figlio è la più alta d’Europa, 32.5 anni: “Anche perché in Italia si tarda a uscire di casa, si tarda a pianificare una famiglia”.
Veniamo al territorio: “La maternità di Alzano non aprirà più, per Piario si è chiuso due anni fa”. Quindi? “Quindi l’occasione si chiama Recovery Plan che ha previsto 19 miliardi di euro per la sanità territoriale periferica. Se vogliamo ripopolare la valle dobbiamo far sì che si possa lavorare in smart working, che tutto sia più semplice, che le famiglie giovani qui trovino opportunità, bisogna migliorare la qualità del lavoro nelle aziende di servizi che già ci sono, ci vuole un livello di servizi più alto e adeguato. Ci vuole di nuovo un punto nascita e un pronto soccorso pediatrico aperto 24 ore su 24, se un bimbo sta male nel week end adesso deve andare a Seriate, le coppie giovani sono così disincentivate a mettere famiglia qui. Dobbiamo far sì che il territorio diventi attrattivo, se c’è la necessità di dover fare 50 chilometri per andare in ospedale la gente sceglie altri luoghi”…
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