Non si rassegna proprio a passare, dopo 10 anni da sindaco, a un ruolo minore. Giorgio Bertazzoli l’avevamo sentito dopo le elezioni, la sua “gita” a Roma aveva destato sospetti, si era sparsa la voce volesse fondare un “suo” partito. Era sembrata una boutade e lui stesso ci aveva detto che si trattava di una fake news. “Ero ancora in una fase preliminare, non c’era niente di certo, ecco perché ti avevo risposto così”. Il nuovo partito è… partito con un nome strano e vagamente utopistico: “Rivoluzione della bellezza”. Non pensate a qualcosa di campato in aria: formalmente tutto a posto, si è andati dal notaio, il “movimento” diventerà partito a respiro nazionale. “Io faccio parte dell’Unione Esperti d’Arte Europei, siamo 300 in Italia, facciamo perizie sulle opere d’arte”. E qui mi spiazza: “Io sono poeta, pittore, scrittore. E come D’Annunzio, poeta, ha amministrato Fiume, io che sono un artista per dieci anni ho amministrato Sarnico”. Qui bisognerebbe ricordare ai lettori l’esperienza (finita male) di Gabriele D’Annunzio che occupò la città di Fiume e ne fece una sorta di enclave per artisti: durò 16 mesi poi dovette abbandonare l’impresa.
Va be’, ma fondare un partito nuovo a livello nazionale sembra un azzardo, della serie, dove vuoi andare a parare, tu sei della Lega… “Ho lasciato la Lega, dalle Regionali in poi quando non sono stato appoggiato da sindaci della Lega e addirittura dal mio vicesindaco leghista, poi abbandonato, più nemmeno sentito, nella lista delle prossime Provinciali nemmeno mi hanno consultato, allora ho pensato di mettermi in proprio…
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